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⚽ Moreno Torricelli | da il pallone racconta di Stefano Bedeschi

 

 

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Nasce a Erba (CO) il 23 gennaio 1970. La sua storia ha dell’incredibile; si può dire che interpreta la fiaba di Cenerentola ambientata nel mondo del calcio. Torricelli, infatti, lavora come magazziniere in una fabbrica di mobili della Brianza ma, grazie a un’amichevole disputata dalla Juventus nel luglio del 1992 contro la squadra nella quale milita per hobby, la Caratese (Campionato Nazionale Dilettanti), la sua vita cambia.
«Dai quindici ai ventidue anni ho lavorato fino alle sei del pomeriggio. Fare il falegname non mi dispiaceva, così come essere un calciatore solo per divertimento e qualche spicciolo. Avevo già allora una volontà di ferro. Ero uno di quelli che appena finito il turno preparava la borsa e volava al campo sportivo per l’allenamento. Fino a tardi, almeno tre volte a settimana. Sacrifici che oggi ricordo con grande piacere. Sarebbe stato bello farli anche se non fossi arrivato in Serie A. In origine ero un libero. Staccato, si diceva quando la marcatura era solo a uomo. Ho giocato così nei primi anni a Oggiono. Poi nel 1990 andai a Carate Brianza, dove arrivò un allenatore, Antonelli, che portò idee nuove. Il Sacchi dei campionati minori. Ci fece giocare in linea e mi spostò a giocare sulla fascia. Mi ha inventato come terzino, sono stato bravo ad adattarmi».

 

 

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