Musica

Come se avessi le ali – il Chet che nessuno sa

Articolo di Valentina Di Pavia
“Troppo spesso le celebrità sono ridotte a caricature monodimensionali. La percezione del pubblico finisce
col delimitare la personalità e l’anima entro rigidi confini. Troppo facile. C’è sempre in una persona molto
più di quello che il pubblico riesce a vedere, e mai come nel caso di Chet Baker si può fare questa
affermazione… Chet non può essere definito semplicemente un musicista, un tossicodipendente, un marito
o una leggenda. Era tutto questo e molto di più…”
Carol Baker, 1997
Introduce con queste parole Carol Baker – moglie di Chet Baker – le “memorie perdute” del musicista,
raccolte in un libro intitolato “Come se avessi le ali”, scritto da Chet stesso (edizioni Minimum Fax per la
versione italiana, titolo originale “As Though I Had Wings. The Last Memoir”). In effetti è molto riduttivo
pensare a Chet Baker come a un trombettista, o un musicista e cantante, o un jazzista, sebbene tutti noi lo
conosciamo così (e non potrebbe essere diversamente, trattandosi di un personaggio famoso). Ho deciso di
leggere le sue memorie proprio per conoscere, seppur in minima parte, qualcosa sulla sua personalità e di
conoscerlo non per sentito dire, ma direttamente da lui, dai suoi scritti. Mi sono molto emozionata nel
leggere delle sue avventure con Charlie Parker (quando per sbaglio ha dato fuoco al letto), dei suoi
innamoramenti sempre intensi, ma anche dei freddi inverni in Germania con l’esercito, dopo
l’arruolamento a partire dal 1946. Nato proprio nel periodo della Depressione, con il padre disoccupato e la
famiglia in serie difficoltà economiche (si faticava a sopravvivere) si trasferisce di città in città diverse volte
nel corso della sua infanzia fino alla decisione, dopo una discussione coi genitori, di arruolarsi nell’esercito.
A tredici anni il padre acquista per lui un trombone ma il piccolo Chesney non riesce a suonarlo, mentre gli
viene molto facile suonare la tromba. “Cominciai a prendere lezioni a scuola, ma avevo difficoltà
nell’imparare a leggere la musica. Il problema era che andavo totalmente a orecchio, il che mi causò
problemi a non finire con il direttore d’orchestra, il signor Kay” scrive Chet. Al college El Camino di
Lawndale conosce Andy Lambert e con lui scopre l’erba. Comincia a fumare quella e poi passa alle droghe
pesanti, come l’eroina, facendone uso continuamente. Nel 1950 decide di lasciare il college dopo che il suo
insegnante di musica gli dice che non sarebbe mai diventato un musicista e da quel momento comincia a
partecipare assiduamente alle session per tutta Los Angeles, finché non riceve una lettera riguardo
un’audizione per trombettisti da parte di Charlie Parker, alla quale prende parte ottenendo il ruolo.
Chet Baker era anche un belloccio decisamente affascinante e dallo spirito piuttosto ribelle ed ebbe una
lunga lista di amanti, ragazze che lui definisce tutte “adorabili”. In particolare mi ha colpito questa frase, in
cui Chet fantastica in modo romantico su un incontro d’amore: “Quell’estate sul lago passavo molto tempo
da solo e, come molti ragazzi, fantasticavo di una donna. Una donna che sognavo di incontrare da qualche
parte lì sul lago, forse mentre attraversava una delle secche lungo la sponda, tenendosi il vestito per non
farlo bagnare. Sarebbe stata più grande di me, avrebbe avuto forse ventidue anni – bionda, sottile,
bellissima. La sognavo spesso a occhi aperti e non ho mai, neanche per un momento, smesso di credere che
alla fine ci saremmo incontrati. Sapevo che sarebbe successo.”
Più tardi questo incontro si realizzerà ma l’innamoramento durerà poco. Dotato di profonda sensibilità
musicale Chet afferma:
“A me sembra che perlopiù la gente resti impressionata da tre cose: dalla velocità con cui suoni, dall’altezza
delle note e dal volume che riesci a raggiungere… è un po’ esasperante, ma adesso che ho molta più
esperienza so che probabilmente meno del due per cento del pubblico sa veramente ascoltare.”
Per chi sa ascoltare consiglio un brano interpretato da Chet Baker “Everything Happens to Me” dall’album
“It Could Happen to You” del 1958, in cui Chet canta e suona la tromba.
megliodiniente

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