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Una foto di Laura questa volta,
durante una sua escursione a Venezia e probabilmente ne manderà ancora.
Venezia è un posto che si presta assai bene per l’arte pittorica ma meno per la fotografia.
Dico questo perché se con la pittura è possibile evadere dal senso di malinconia, solitudine e silenzio che la magia di Venezia trasmette, per le sue luci, colori, vastità marine calme.
Parlo ovviamente della Venezia deserta o quasi delle prime luci dell’alba. Dopo con il turismo in circolo, diventa assai difficile trasferire quell’ ambiente su un fotogramma e anche su tela.
La foto in questione, mi smentisce.
E’ un tramonto direi, però un punto piuttosto deserto di Venezia: l’arsenale.
Questo posto permette delle foto dove i turisti non appaiono.
Credo che la foto voglia trasmettere tranquillità e calma, sfruttando la posa concentrata del signore che legge.
In effetti la posa è proprio bella, quei documenti bianchi risaltano molto bene sugli abiti e anche il rotolo bianco rafforza lo stesso sentimento.
Se la foto si limitasse a questo e come sfondo il mare nel tramonto, saremmo con una foto non originale ma riuscita nel suo intento.
Invece la persona, specie il volto è impallato con un bastione della baia, e mi accorgo solo ora che la scarpa del signore rasenta un po’ troppo il bordo sottostante per poter comunicare distacco dal mondo.
Oltre allo sfondo che purtroppo invalida la foto e di molto, abbiamo anche la presenza dei due natanti,
entrambi non lasciano molto spazio all’ immaginifico e al senso di vastità. E’ tutto un po’ troppo complesso
e compresso in un ambiente si marino, ma ristretto e confinato già di suo.
L’azione della barca da canottaggio da interessante si trasforma in dannosa.
Pur essendo molto interessante che sembra esser “senza fine” in quanto nasce da fuori immagine e finisce oltre il muretto, crea una linea molto interessante e armonica, che in più richiama il galleggiante separatore più sotto.
Purtroppo non è completamente separata dalla barca sopra e questo genera un senso di disordine molto incisivo.
In generale direi che era meglio aspettare che le due barche non ci fossero e provare a mettersi carponi in modo da isolare testa e viso dall’ opera in muratura.
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