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Il punto sulla Juve dopo la Spal

Juve marcia verso Lione
Archiviata con qualche fatica ormai diventata una brutta abitudine la pratica Spal per la Juventus comincia l’avvicinamento alla sfida di mercoledì valida per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. La partita dell’anno quella per cui si è lavorato un’estate intera, cambiato allenatore e attraversato momenti difficili. Non ci saranno margini di errori niente ragionamenti contorti e solo un risultato: la vittoria.
Fra molti bassi e pochi alti alcune certezze
Un campionato quello bianconero in cui il tanto gonfiato bel gioco stile Sarri non si è visto, molte partite giocate sotto ritmo e all’apparenza senza avere le idee chiare. Un cambio di mentalità che richiederebbe più tempo per essere assimilato, invece si gioca tanto, troppo spesso per avere certezze. Molte rotazioni, alcune più o meno discutibili ma i molti campioni in rosa hanno bisogno di giocare per trovare la forma migliore. Il campionato come laboratorio per permettere a Ramsey, Rabiot, Costa e Kedira di trovare il ritmo partita. In difesa De Light è stato costretto a fare lo stakanovista e solo adesso c’è stato il ritorno di capitan Chiellini. Il campionato una palestra per le partite che contano? Staremo a vedere certamente fra mille difficoltà i bianconeri sono ancora in testa e quasi in finale di coppa Italia, non una cosa da poco.
Il momento delle scelte
Adesso basta esperimenti tattici e giri di parole. Ci vogliono scelte precise con 15/16 giocatori base che devono portare la Juve lontano in Europa. Il tutto va fatto con partite ben giocate, la Juve di Ferrara uscirebbe da Lione con le ossa rotte, non si vince in Europa senza un gioco ed il giusto atteggiamento. I giocatori ci sono, e adesso devono mostrare il loro valore, tutti i sacrifici estivi vanno messi in campo senza pensare ad altro dimostrando di credere nel progetto Juventus e nel suo condottiero Maurizio Sarri.
Tutti uniti per l’unico obiettivo
Il gruppo, lo spogliatoio è sempre stato il punto di forza bianconero. Adesso serve unità d’intenti fra squadra giocatori allenatore e anche tifosi. Basta critiche, solo sostegno tutti immersi in una bolla di sapone per raggiungere quell’obiettivo che da troppo tempo manca.

Crederci con sempre più convinzione in una Champions mai come quest’anno incerta.

Il Liverpool insegna che tutto può succedere, la squadra schiacciasassi sembra non esserci, il Barça sembra in difficoltà il City ha altro a cui pensare lo stesso Real non sembra inarrivabile.
Nessuno conosce il reale valore della Juve e nemmeno quale sarà il suo assetto tattico definito. Un dettaglio non da poco che potrebbe risultare determinante. A Lione ne capiremo sicuramente di più.
Sarri pensa al 4-3-3
La Juve di Champions tatticamente dovrebbe essere quella con i tre attaccanti, nonostante la perdita di Costa che per Sarri è elemento fondamentale proprio per le sue caratteristiche.
Bernardeschi verrà usato come attaccante esterno insieme a Cuadrado visto il rientro di Danilo in difesa. Verso Lione bisogna monitorare la condizione di Higuain. Nel caso in cui l’argentino fosse costretto a dare forfait attenzione ad un possibile tridente Ronaldo, Dybala e Cuadrado con la Joya a svolgere il ruolo di falso nove. Sarri ha capito che la fantasia di Dybala va sfruttata nelle vicinanze della porta. Un tridente che necessita di Matuidi a centrocampo unico vero centrocampista capace di garantire corsa e fisicità. Col sacrificio di tutti la Juve passerà la prova di maturità. Il giorno del giudizio sta per arrivare, fra poche ore sapremo quanto vale la Juve e se fino ad oggi abbiamo visto una brutta copia dell’originale.

(Luigi Lencioni)

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