I 23 And Beyond The Infinite nascono nel 2012 in provincia di Benevento.
Dopo un percorso evolutivo di 8 anni attraverso i territori dello psych rock, del post punk, del primo shoegaze e della sperimentazione noise, il cui frutto sono 4 lavori pubblicati tra il 2013 e il 2017 , giungono alla quinta release ufficiale:
Elevation To The Misery , in uscita negli stores digitali il 14 Marzo per Dirty Beach (IT), All Will Be Well Records (UK) e I Dischi Del Minollo (IT) , e in cd il 17 Aprile con distribuzione fisica Audioglobe (IT) .
Composto e arrangiato tra Settembre 2019 e Gennaio 2020 e registrato a nastro in presa diretta tra il 17 e il 20 Gennaio 2020 al Vacuum Studio di Bologna da Enrico Baraldi (che ne ha curato anche la fase di post -produzione al Waiting Room Audio ) , Elevation To The Misery , pur senza distaccarsi in toto dall’impronta estetica e sonora della band, ne segna una nuova svolta sia nella composizione , fatta di incroci pericolosi e di evoluzioni a tratti nevrotiche , ch e nella produzione, volta a rispecchiarne a pieno il forte impatto live. Garage, surf, post – punk, psych, noise , evasione dalla forma – canzone e dinamiche dalla forte emotività confluiscono e si fondono , su punti di equilibrio sempre mutevoli , nelle 8 tracce che compongono il disco, andando a costituire un flusso emozionale che è la perfetta fotografia di quello che sono oggi i 23 And Beyond The Infinite.
BIOGRAFIA
Il 23 maggio 2012 quattro ragazzi della provincia di Benevento decidono di intraprendere un tortuoso viaggio per attraversare l’infinito. Il loro personale infinito. “Titolo”: 23 AND BEYOND THE INFINITE. Nelle valigie soltanto le forti ispirazioni del post-punk e del primo shoegaze. Dopo il primo anno di “cammino”, travagliato e confuso, caratterizzato da continui cambi di direzione, a settembre del 2013 il progetto acquista stabilità e concretezza con l’ingresso di nuove figure nella band e la decisa virata verso l’universo psichedelico. A febbraio del 2014 esce ““DUMBO GETS DRUNK”, un EP di quattro tracce, dove nelle ispirazioni psichedeliche confluiscono soggettivi concetti di noise e di sperimentazione. I’EP ha l’intenzione di essere un introduzione a quello che sarà il primo album full-lenght della band. A dicembre del 2014 infatti, esce “FACES FROM THE ANCIENT GALLERY”. Dicono di questo album : da Rockit, “Un viaggio che dura per tutto il disco, dove le canzoni sono solo delle accelerazioni o decelerazioni e mai delle tappe o delle fermate”. Da Sons of marketing “La ricerca continua del movimento in prospettiva di sofisticazione e manipolazione del suono: questa risulta la chiave vincente della band campana”. Da Rock of ages “In questo Faces From The Ancient Gallery percorrono un viaggio a ritroso da sonorità più moderne andando via via più indietro a riscoprire suoni, riff e assoli molto anni ’60”. Successivamente a luglio 2015 la band torna in studio per le registrazioni di “LOATH! INSANE MIND FESTIVAL”, nuovo lavoro di sette brani, uscito a marzo del 2016 in collaborazione con “Mia Cameretta records”, “Teen Sound records” e “Edwood records”: da Rockit, “Alla base del progetto c’è sicuramente la spazialità cosmica, vale a dire quella (mal)sana abitudine di dilatare ritmi, sovra incidendo motivi di chitarra riverberati all’inverosimile e costringendo chi ascolta a restare presente a se stesso, vista la propensione al trip mentale degli arrangiamenti”. Nell’estate del 2017 iniziano poi le registrazioni di “GENERAZIONI” nuovo EP di quattro brani, uscito ufficialmente ad ottobre 2017 per “Mia Cameretta records”. Da Rockit: “La band campana ha caratura e credibilità per addentrarsi in un territorio nebbioso e oscuro a metà tra la stoner piu acido e una certa idea di shoegaze che traspare dalle chitarre. A marzo 2020 esce “ELEVATION TO THE MISERY”, nuovo album di 8 brani registrato al Vacuum Studio di Bologna e uscito per le etichette: Dirty Beach Records (IT) I dischi del Minollo (IT) e All will be well records (EN). Da Rockambula: Tra le derive e i controtempi accennati e non definiti quasi math, la violenza garage, il rumore, la melodia, i ritmi anni 80, la surf music, in tutto questo troviamo semplicemente loro, quello che sono stati, quello che sono e probabilmente quello che saranno. Da Rockit: si passeggia nell’ombra tra riff vigorosi, ritmi nervosi e groove serrati che mettono in scena l’arte dei rumori e dell’inquietudine a cui pian piano la band beneventana ci ha abituati sin dagli esordi. Ad oggi la band ha accumulato l’esperienza di circa trecento concerti tra italia ed estero, durante i quali ha avuto l’onore di dividere il palco con artisti di rilievo nel panorama underground italiano ed internazionale, quali: The Telescopes, The Underground Youth, Vibravoid, The Myrrors, New Candys, e di esibirsi in alcune importanti manifestazioni della corrente (neo) psichedelica, tra le quali spiccano: lo PSYKA FEST di Karlsruhe e lo PSYCH OUT di Torino.