HANNO PUBBLICATO: TempoReale
Autore: NICOLA PAGAN
recensione di Carlo Amedeo Coletta
Godo! Sì, ve lo dico in tutta franchezza, godo!
Fossi un millenian, ci metterei pure un hastag, tipo #godo.
Vi ricordate, vero, la prima recensione con cui è stata aperta la rubrica “100 personaggi in cerca di editore”? Eh? Ve la ricordate? Per me è un ricordo vivo e presente, culmine di quella che era inizialmente solo un’idea, un progetto vago e lontano, divenuto con passione una credibile e apprezzabile realtà.
E le conferme, pian piano, arrivano. Lentamente, certo. La scrittura non è figlia dei nostri giorni e le tempistiche sono differenti. Solo le delusioni hanno la cortesia di arrivare velocemente e, una volta superate, con la stessa velocità, lasciar spazio all’orizzonte futuro, in attesa di una conferma, un segnale che porti a pensare di essere comunque sulla strada giusta.
Bè, il segnale è arrivato, anche questa volta. E non è un caso se mi sono soffermato sul tempo e sul suo scorrere più o meno veloce. Qualcuno, passato su queste pagine, è arrivato al primo grande traguardo! Un editore, EdiKIT, ha pubblicato il suo libro del quale, modestamente e da bravo talent scout, mi ero innamorato da subito. E il nostro eroe è proprio lui, Nicola Pagan, il primo apparso nella rubrica. E ovviamente il suo libro è il primo ad essere stato recensito: TempoReale.
Così, per Voi che non credevate in noi e per Nicola Pagan, che se la merita tutta, ripropongo qui sotto un brano della recensione. E’ passato quasi un anno e sono fiero di come sia andata.
Congratulazioni Nicola, il tuo TempoReale è un libro bellissimo! A presto!
E per Voi che non avete più scuse, buona lettura!
Viaggiare nel tempo. Alzi subito la mano chi non ha mai pensato, almeno una volta, a quante cose si potrebbero mettere a posto o migliorare nella propria vita avendo la possibilità di tornare indietro. E alzi la mano, magari l’altra, chi non è mai stato curioso di vedere come sarà il mondo tra cento anni.
Ve ne dico un’altra che sicuramente molti di voi avranno pensato ma, visto l’esiguo numero di mani a vostra disposizione, in pochi potrebbero confermare: quante volte avreste voluto viaggiare nel tempo per rivedere qualcuno, magari una persona cara.
TempoReale, scritto e ideato da Nicola Pagan, nasce proprio da quest’ultimo pensiero: mi piacerebbe tanto poter rivedere qualcuno, almeno una volta, magari per parlargli ancora.
Il pensiero dell’autore, però, non è banale come me. E’ andato ancora più in là, chiedendosi: chissà se questa persona che ho visto mancare è invece viva da qualche parte, magari nel futuro. Come nel futuro? Certo, leggete, sarà tutto più chiaro.
TempoReale è un vorticoso e avvincente viaggio nel tempo alla ricerca del presente reale. Sapete cosa vuol dire? Bè, detto così può lasciare perplessi ma provate a pensare come il nostro autore. Si parla tanto di libero arbitrio, di scelte e opportunità, di treni che passano una sola volta. Se questa nostra vita, però, questo nostro tempo non fosse altro che il passato di qualcuno che vive già secoli nel futuro, questo cosa vorrebbe dire? Il nostro presente sarebbe un presente relativo, valido solo per noi che ce ne sentiamo parte e che lo stiamo vivendo ma, più in generale, sarebbe solo passato, già accaduto. E quindi saremmo davvero liberi? Se siamo passato, tutto è già accaduto, tutto è già stato scelto e deciso, tutto è già successo. Cosa ci rimane, quindi? Solo l’impressione di essere liberi nonostante, probabilmente, tutto sia già delineato. Vorrebbe dire che quello che noi chiamiamo destino per qualcun altro è solo storia.
Tutto inizia con un giovane Ettore Bontempi che, nel giardino di casa, vede comparire dal nulla il padre, Leonardo Bontempi, scomparso da oltre un anno.
Leonardo Bontempi, anni prima, è un promettente archeologo. Durante uno scavo, trova un congegno che permette di viaggiare nel tempo. E’ permesso viaggiare solo nel passato, come viene spiegato nel manuale di istruzioni. Un manuale di istruzioni? Sì, perché quel congegno è stato lasciato lì da un viaggiatore del tempo, venuto chissà da quando e deceduto per un incidente durante l’osservazione di ciò che accadeva in un lontano passato. Il congegno è rimasto lì per secoli, assieme alla polvere e al manuale di istruzioni, fino all’arrivo del nostro protagonista.
Leonardo Bontempi, grazie a questo congegno, impiegherà poco tempo per divenire un famoso archeologo. E’ facile immaginare quali e quante scoperte sensazionali siano possibili avendo la facoltà di viaggiare all’indietro.
All’apice della fama e poco prima di ammalarsi di un brutto male, il nostro archeologo condividerà il proprio segreto e le proprie avventure con il figlio appena maggiorenne, Ettore Bontempi. Un figlio intelligente, sì, ma con i piedi ben più attaccati al terreno di quelli del padre, sempre un passo avanti a tutti nell’interpretare la realtà, animato da una viscerale passione per la ricerca e da una fervida fantasia. Un uomo tanto facile da ammirare e amare per un figlio adolescente quanto difficile da assecondare e compiacere. Un padre che spesso, involontariamente, può farti sentire inadeguato. Queste differenze sono la cornice dentro la quale saranno pennellate dall’autore le motivazioni di tutte le scelte.
Sarà la consapevolezza di avere ancora poco tempo da vivere a cambiare la visione della vita del famoso archeologo. Sarebbe interessante, infatti, andare nel futuro e vedere se è stata trovata una cura. Ma il manuale dice che non è possibile. Ed ecco l’intuizione: se questo fosse solo il passato? Sì, dico, il passato di chi, ad esempio, ha inventato questo congegno? Vorrebbe dire che il presente reale non è adesso ma è molto più avanti. Non c’è solo la necessità di trovare una cura, però. Per un uomo come Bontempi c’è ben altro. C’è la consapevolezza di non essere davvero libero in questo presente relativo. E allora, vale la pena di tentare di arrivare, almeno per un giorno della propria esistenza, nel presente reale perché solo allora ci si potrà sentire davvero liberi di decidere il proprio destino, ora dopo ora, minuto per minuto. Certo, in caso di errore, sarebbe impossibile tornare indietro. Sbagliare la data andando troppo avanti nel futuro potrebbe essere fatale! Superare il presente reale chissà dove e a cosa porterebbe.
Inizierà così il lungo viaggio alla ricerca del tempo giusto, tra avventure, pericoli e un’agguerrita compagnia di guardiani del tempo, impegnati nella ricerca del sofisticato congegno.
Nel mezzo, un difficile e conflittuale rapporto tra padre e figlio metterà a nudo da una parte le debolezze dell’uomo accecato dalla brama di scoperte, dall’altra il dolore di un figlio che si sente usato e manipolato e che si aggrappa alla speranza che tutto ciò possa dare una soluzione ai problemi del padre.
Tutto il resto, il contorno e l’inaspettato finale, sono da leggere e scoprire.
Per darvi un’idea dell’autore che si cela dietro questo romanzo, sappiate che è veramente un archeologo, uno di quelli che con le scoperte e le ricerche ci campa. Uno di quelli che, come molti di noi sognano, è riuscito a trasformare un’innata passione in una professione.
E’ anche giusto sottolineare che quando sentirete sulla pelle un insolito trasporto nelle dinamiche dei rapporti familiari, ciò sarà dovuto al fatto che c’è molto di autobiografico in questo aspetto del romanzo. L’autore, in molti momenti, si mette davvero a nudo e a disposizione dei lettori, donando buona parte del proprio cuore e della propria frustrazione. Vi assicuro che è stato molto facile volergli bene.
A presto e, spero, buona lettura
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