MOMENTI MENO APATICI – RECENSIONE REVIEW THE NUN
OVVERO CAFONI LIKE A SUORA
Avete presente quando decidi di andare a vedere un film, nonostante tu sia notoriamente indolente e tu sappia perfettamente che ti farà cagare?
Questo è quello che è accaduto con me e “The Nun” nel 2018, un film che già dal marketing con cui era stato presentato puzzava di putridume eppure ho fatto l’errore di andare a vedere lo stesso.
Quando la distribuzione decide di sottotitolare un film con una tamarrata ad effetto come “La vocazione del male”, il primo pensiero è “piuttosto vado a vedere il docu-film su Papa Francesco”.
Eppure quanti di voi, come me, sono circondati da amici cinematograficamente decerebrati che ti dicono “oh, andiamo a vedere il nuovo horror, quello con le suore, che pare figo?”
TRAMA
Sulla trama bisogna fare una premessa importante: la distribuzione e i trailer titolavano “Un altro agghiacciante capitolo dell’universo di The Conjuring”.
Ora, per chi non avesse visto “The Conjuring”, si tratta di uno dei migliori film horror degli ultimi anni, tratto da una delle indagini sul paranormale dei coniugi Warren.
Ancora, per chi non lo sapesse, i coniugi Warren sono stati (anche se in realtà Lorraine Warren è ancora in vita) due famosissimi investigatori cattolici del paranormale, chiamati molto spesso dal vaticano per effettuare indagini preliminari riguardo a presunti casi di possessione o infestazione.
Come “The Conjuring”, anche molti altri casi sono stati oggetto di trasposizioni cinematografiche, ad esempio “Amiltyville Horror” o “La casa delle anime perdute”.
Dopo il successo di “The Conjuring” si è voluto dar vita ad una sorta di “Saga” con una serie di film legati fra loro, di cui fanno parte “Il caso Enfield” e i due “Annabelle”, sempre tratti da casi reali dei coniugi Warren.
Nonostante quasi tutti i seguiti sono delle vaccate invereconde a differenza del capostipite, erano comunque tratti bene o male da casi veri degli Warren.
Per questo film invece James Wan (produttore del film e regista dei due The Conjuring) ha voluto costruire una storia totalmente originale, solo vagamente (ma molto vagamente) ispirata ad un caso dei coniugi.
Ha scritto una bella storia? No, ovviamente ha scritto una melma maleodorante di chlichet e colpi di genio dello sterco cinematografico.
Una suora si suicida impiccandosi in un’abazia in Romania e il corpo viene ritrovato da un personaggio a caso chiamato “il francese”, che in realtà è franco canadese e questo gli servirà per una battuta al limite del Bruce Willissmo in Die Hard a fine film. Un prete, specializzato in non si sa bene cosa, viene mandato dal Vaticano a indagare assieme ad una novizia (non ancora suora) scelta perché…. è esperta di dinosauri, almeno a giudicare dalle prime scene.
Questo film parte da presupposti insensati per addentrarsi in un abisso di vaccate con un finale che cerca un collegamento talmente improbabile con la saga da farti venir voglia di sterminare l’intera sala.
REGIA E SCENEGGIATURA (SPOILER)
Non lo faccio generalmente, non unisco regia e sceneggiatura, ma qui le due cose vanno a braccetto come il Gatto drogato e la Volpe lobotomizzata, dunque dovevo assolutamente farlo.
Il regista è Corin Hardy…e se vi state domandando chi stracaspiteracazzo è, avete pienamente ragione, non lo so nemmeno io.
Non si trovano informazioni su questo regista, a parte che ha girato un horror dal titolo “The Hallow” proiettato al Sundance 2016, recensito da suo cugino di terzo grado e distribuito credo solo in America, in Madagascar e nel cinema parrocchiale di San Palombaro Alto.
Pare più che altro un prestanome del produttore James Wan (regista di “The Conjuring”, del primo “Saw” e di “Insidius” per capirci, non l’ultimo dei pirla) che forse si è reso conto a metà film di aver creato un aborto e per non sputtanarsi ha sbattuto lì un regista a caso nei credits, addossandogli simpaticamente la colpa.
La regia, come tutto il resto del film d’altronde, è totalmente spiazzante come un panino che credi abbia all’interno un hamburger è invece c’è un pezzo di sterco di capra: quando lo addenti viene prima lo stupore del senso di vomito.
C’è di tutto. Inizia il film con un suicidio in un’abazia e un prete che va a indagare con una specie di apprendista al seguito, e pare una brutta copia de “Il nome della rosa”.
Poi si arriva ad una scena in carrozza in mezzo alle colline della Romania con panoramiche delle lande, e sembra Gandalf mentre arriva alla contea Baggins.
Poi il prete finisce chiuso in una bara, ricoperto improvvisamente anche di terra non si sa come, con solo un lumino mentre la novizia cerca di trovarlo e azzardiamo Buried di Rodrigo Cortes.
E ancora, una badessa seduta sul trono che parla con voce strana e malaticcia, che pare Theoden controllato da Saruman, dunque ridaje col Signore degli anelli.
Ad un certo punto vengono fuori zombie, quindi forse è una puntata di “The Walking Dead”?
No, perché arriva un tale chiamato “il francese” che mozza la testa dello zombie a badilate… e allora mi state dicendo che è il sequel “Benvenuti a zombiland” e ho sbagliato sala?.
Poi però c’è una reliquia col sangue di Cristo e siamo finiti in Indiana Jones e l’ultima crociata.
Poi però entrano in una cripta enorme in prima persone stile “Doom” trovandosi davanti a delle suore zombie che si muovono a scatti tipo “Silent Hill” quindi il demone possiede la novizia stile “L’esorcista”, ma il francese con una frase alla Chuk Norris “non sono francese, ma franco canadese” la libera e la stessa novizia alla fine prende in bocca il sangue di cristo dall’ampolla e lo sputa in faccia al demone sciogliendolo.
No, non mi sono inventato niente, ve lo giuro.
FOTOGRAFIA E AUDIO
Secondo voi, guardando questo delirio, riuscivo a stare attento alla fotografia e all’audio?
Voto 4 politico
SCENOGRAFIA E TRUCCO
L’abazia era bella, le suore erano abbastanza suoresche, i demoni piuttosto demoneschi. Scusate ma sono stanco dalla parte “sceneggiatura” e sapete che non amo faticare troppo, soprattutto quando non serve.
Voto 7:sulla fiducia
RECITAZIONE
Non lo so. All’inizio il prete non mi sembrava nemmeno malaccio, poi diventa tutto talmente ignorante che pure lui sembra proprio non aver più voglia di recitare.
La novizia è l’essere più inespressivo sputato fuori da un casting e il francese è un francese.
Voto 4 a prescindere
CONCLUSIONI
E’ impossibile riuscire a concepire un film così insensato, quindi un plauso a tutti quelli che ci hanno lavorato per aver raggiunto vette di follia decerebrata così alte.
Inizia come un classico horror, poi si riempie di elementi casuali e cafonate gratuite talmente esagerate, che non sai davvero come descriverle.
Il francese ad un certo punto diventa la spalla comica di un film action, trapiantata a forza in un horror trash e la novizia protagonista diventa, suo malgrado, talmente inutile che manco si fa possedere abbastanza a lungo da farci vedere un esorcismo serio.
Brutto, davvero brutto, talmente brutto che non riesci ad odiarlo fino in fondo per quanto è folle e sopra le righe.
Sv: orrendo, ignorante, ma se volete ridere con gli amici una sera guardatelo