Giovedì 11 marzo sul nostro canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22.00, andrà in onda la nostra trasmissione.
“Nel nome del padre”, (In the Name of the Father) è un film del 1993 diretto da Jim Sheridan.
Tratto dal romanzo autobiografico: “Proved Innocent”, di Gerry Conlon, uno dei Guildford Four (tre ragazzi nordirlandesi e una ragazza inglese accusati di aver provocato un’esplosione in un pub di Guildford).
Interpretato da Daniel Day-Lewis.
Nel 1974, in un pub di Guildford ci fu un attentato terroristico, attribuito all’IRA.
Con il sostegno di prove debolissime, quando non addirittura inventate, dell’atto criminoso vengono incolpati Gerry Conlon e tre suoi amici, (i Guildford Four); oltre al padre di Gerry, Giuseppe Conlon, e a un’intera famiglia di parenti di residenti a Londra, i Maguire.
Nonostante le evidenti prove contrarie (e la successiva testimonianza di un senzatetto con cui Gerry e Paul stavano parlando nel momento dell’esplosione) padre, figlio e gli amici di quest’ultimo vengono condannati all’ergastolo.
La drammatica esperienza carceraria servirà a padre e figlio per riavvicinarsi: da un lato Gerry, adolescente ribelle e dall’altro lato Giuseppe, tutto casa e chiesa.
Col tempo, Gerry prometterà al genitore, se mai uscirà di galera, che si prenderà cura della famiglia e riabiliterà il suo nome.
Una combattiva avvocatessa Gareth Peirce, assume la difesa dei reclusi.
Nel frattempo però, Giuseppe, già malato da tempo, ha una crisi respiratoria durante il sonno e muore.
A questo punto Gerry, rimasto solo ma con un crescente sostegno nell’opinione pubblica, acquista coscienza e fiducia di sé (come il padre aveva sempre sperato) e aiuta l’avvocatessa nelle indagini. Quest’ultima, trova nell’archivio della polizia, tra le carte dell’accusa un foglio, volutamente mai mostrato alla difesa, contenente le dichiarazioni del senzatetto che scagionano completamente i Conlon.
Al nuovo processo, di fronte alla nuova prova, il giudice deve annullare le condanne, liberando i quattro.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare le prove del giovane Federico Chiesa, mattatore indiscusso nel match contro la Lazio in campionato e soprattutto tra i pochi a non naufragare soprattutto mentalmente nella sciagurata partita valevole per il ritorno degli ottavi di Champions League contro il Porto.
Giovane sicuramente data la sua età anagrafica, ma dannatamente tosto, feroce e affamato di successi e vittorie.
“Nel nome del padre”, proprio come il titolo della pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS.
Proprio come Enrico, suo padre.
Giocatore atipico, a volte criticato ma proprio come suo figlio determinato e oseremo dire anche cinico.
Anni fa si vociferava non a caso che fosse stato lui oltre a mister Ancelotti a far desistere la dirigenza del Parma dall’idea di portare Roberto Baggio in gialloblù.
Enrico probabilmente voleva essere l’unica star e nessuno, tantomeno il divin codino, doveva fargli eventualmente “ombra” con la sua ingombrante presenza.
Federico è stato come detto mattatore nel match contro i biancocelesti, dimostrando carattere ed attributi.
E’ stato forse il migliore in campo anche se su tre gol segnati dalla Juventus alla Lazio nessuno porta il suo nome, ma la firma sì, almeno nell’assist della rete del vantaggio imbeccando Morata per il 2-1.
Volendo essere più precisi Federico Chiesa stava per lasciare il segno già prima della mezz’ora su quel rimpallo che ha fatto andare la sfera sul braccio di Hoedt che Massa non ha giudicato da rigore.
Poi ha cominciato la ripresa costringendo Reina a un grande intervento e l’ha proseguita qualche minuto dopo facendosi mezzo campo a testa alta in contropiede, rubando il tempo a Escalante appena entrato per trasformare in pochi secondi il salvataggio di Alex Sandro nell’azione che ha girato la serata della Juve, lanciando in profondità Morata per il vantaggio che ha messo in discesa la partita per i bianconeri.
L’ex viola morde gli avversari e corre per tre.
Ma non finisce qui perché Chiesa è stato il migliore in campo nella Juventus eliminata dalla Champions League per mano del Porto. Una doppietta che l’ha consacrato al ruolo di leader tecnico della Juve, nella serata in cui a deludere è stato Cristiano Ronaldo.
Il ragazzo si è rivelato una delle pochissime note liete che la Juventus porta a casa dopo la serata infausta di Champions League contro i lusitani.
L’ex Fiorentina è stato il volto della speranza per la Juve, provvidenziale con la sua doppietta per tenere vive le possibilità di una qualificazione e di gran lunga il migliore in campo tra i bianconeri.
La conferma di una crescita che dal rettangolo di gioco si sta trasferendo anche fuori dal campo.
Chiesa si è presentato davanti alle telecamere per le interviste post-partita e ha analizzato con grande onestà quanto successo, concedendosi anche uno scambio di opinioni con Fabio Capello.
L’ex allenatore ha criticato la strategia d’attacco dei bianconeri, che hanno insistito sui cross dalle fasce senza però riempire adeguatamente l’area di rigore, consentendo al Porto di difendersi con una certa facilità, disamina che non ha trovato d’accordo Federico, che ha risposto con grande schiettezza alle critiche dell’ex tecnico friulano.
“Su quest’analisi non sono d’accordo. Ricordo un’occasione di Cristiano, una di Kulu. Sui cross abbiamo creato e abbiamo avuto l’opportunità per portarla a casa. Ovvio che quando non si passa si cerca sempre un’analisi in cui trovare qualcosa da fare diversamente. Nel secondo tempo meritavamo di passare”, le parole del giocatore bianconero.
In chiusura di intervista, rispondendo ad un’altra domanda, Chiesa è poi tornato sull’argomento con una risposta più distensiva, dimostrando ancora una volta grande maturità e una crescita importante sul piano del carattere, doti che lo consegnano al futuro della Juve come uno dei nuovi leader bianconeri.
“Ho sentito prima mister Capello che ricordava come avessimo giocato 11 contro 10. Ha fatto bene a sottolinearlo e bisognava passare a tutti i costi”.
“Nel nome del padre”, o forse no, semplicemente nel nome di Federico.
Sarà nostro gradito ospite l’amico Alessandro Irrisolvibile, appassionato dei colori bianconeri.
Ed ovviamente come sempre vi terranno compagnia gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com
Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!
Non perdetevi il meglio! Non mancate!
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(Francesco Musina)