Giovedì 25 novembre sul nostro canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22.00, andrà in onda la nostra trasmissione.
“Dove osano le aquile“, (Where Eagles Dare) è un film britannico del 1968 diretto da Brian G. Hutton.
Interpretato da Clint Eastwood e Richard Burton.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, un aereo britannico viene colpito e cade in una regione nel sud della Germania.
I nazisti catturano l’unico supersitite, il Generale Carnaby, dell’alto comando delle Forze Armate USA, e lo portano al castello Adler, (Fortezza di Hohenwerfen), il castello delle aquile, quartiere generale delle SS, per poterlo interrogare in quanto fonte più che preziosa di informazioni sulle strategie di guerra degli Alleati.
Viene scartata l’ipotesi di bombardare il castello per impedire che il Generale riveli qualcosa, perché la sua vita è più preziosa di quanto le SS stesse immaginino, e nessun aereo può arrivare vicino al castello senza venire prima abbattuto. L’unica soluzione è mandare una squadra per infiltrarsi nel castello e liberare il Generale.
Il maggiore britannico Smith e il tenente americano Shaffer riescono a sfuggire alla cattura e a introdursi abilmente nel castello tramite la teleferica, aiutati da Mary, un’agente del servizio britannico in supporto al gruppo.
I due riescono a raggiungere, non visti, il salone dove si sta svolgendo l’interrogatorio del generale americano catturato.
A questo punto svelano che la reale missione era proprio smantellare la rete di spie tedesche in terra inglese e che il generale è in realtà il caporale Cartwright Jones, un sosia del generale stesso.
Il commando, con non poche difficoltà e dopo aver arrecato alcuni danni con gli esplosivi, abbandona il castello e raggiunge l’aeroporto militare dove li aspetta l’aereo per portarli a casa.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare
il match andato in scena sabato pomeriggio allo stadio Olimpico tra le “aquile” biancocelesti della Lazio e i bianconeri della Juve.
Nella sfida tra i due tecnici ed il loro modo differente (agli antipodi sarebbe più corretto dire) di intendere il gioco del calcio, parafrasando la pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS, legittima sarebbe stata la domanda, “dove osano le aquile”?
Quale sarebbe stato l’atteggiamento tattico delle “aquile” laziali guidate da Sarri, e quali contromisure avrebbe adottato Allegri?
Alla luce del risultato finale e della prestazione delle due squadre, la sfida tra Max e Maurizio, così come presentata alla vigilia, ossia giochisti contro risultatisti, la vince il tecnico livornese.
Una Juve pragmatica che come accaduto diverse volte in passato con Max in panchina, rinuncia a comandare il gioco in attesa delle mosse e degli eventuali errori dell’avversario.
Errori appunto, come il rigore scioccamente procurato da Cataldi su Morata dopo 23 minuti, accompagnato dalle inspiegabili ed altrettanto sciocche proteste da parte della panchina laziale.
Da quel momento in poi, dopo la trasformazione del penalty di Bonucci, la Juve è stata praticamente perfetta.
Baricentro basso, chiusure attente, e ripartenze in contropiede rapide, anche se non sempre sfruttate adeguatamente, si pensi alla fuga di un Chiesa inarrestabile vanificata maldestramente da Kulusevski.
Nella partita perfetta giocata dalla squadra bianconera all’Olimpico si sono visti nuovamente applicazione mentale, concentrazione, spirito di sacrificio, elementi caratteristici del DNA della Juve e del suo attuale allenatore.
In un match caratterizzato anche da una ritrovata solidità difensiva ancora una volta monumentale è stata la prova dell’olandese volante De Ligt.
Matthijs ancora una volta è risultato essere imprescindibile per la tenuta difensiva e la rimonta della Juve.
È stato proprio lui a sradicare il pallone dai piedi di Muriqi che ha portato al raddoppio, dopo un’altra, esaltante fuga in contropiede di Chiesa.
Tornando all’analisi del match e della sfida tra i due tecnici, i biancocelesti padroni di casa hanno avuto più possesso palla nel primo tempo, 56%, possesso sterile però, producendo pochi pericoli alla difesa avversaria.
La Juve vince, e conquista 3 punti fondamentali per la risalita della classifica.
Punti che l’ex al veleno Sarri avrebbe volentieri assaporato per una sorta di rivincita personale su un ambiente quello bianconero che mai l’ha accettato fino in fondo.
Ciò che conta è Allegri e il suo “commamdo” che hanno espugnato il Schloß Adler, il castello delle aquile biancocelesti, vincendo l’eterna sfida tra giochisti e risultatisti.
Sarà nostra gradita ospite l’amica Marialaura Scatena, collaboratrice di “L Football Magazine”, web magazine dedicato al calcio femminile, che quest’anno sarà presenza quasi costante nel podcast.
Ed ovviamente come sempre vi terranno compagnia gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com
Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!
Non perdetevi il meglio! Non mancate!
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(Francesco Musina)