Michele Zoppardo presenta una vicenda di amore e odio che trasuda sangue e dolore, nella quale la compassione è da riservare a coloro che se ne sono andati e, forse ancor di più, a coloro che sono rimasti. Un appassionante giallo dai risvolti paranormali: merito dell’intenso personaggio di Tony Valente, un investigatore privato dotato di facoltà straordinarie.
Casa editrice: Edizioni Tripla E
Collana: Giallo, Thriller & Noir
Genere: Giallo paranormale
Pagine: 206
Prezzo: 15,00 €
«Troppo il dolore in quella storia e troppo il dolore che la verità riservava ancora a coloro che rimanevano».
“La mattanza di Castelnormanno” di Michele Zoppardo è un romanzo giallo che presenta dei dialoghi in dialetto siciliano che danno carattere all’opera, e che contribuiscono a diffondere un azzeccato umorismo nero che ben si sposa con la drammaticità degli eventi narrati. Il sottotitolo del romanzo recita “Investigazioni ordinarie e straordinarie”, ed è in queste parole che risiede il cuore della storia: accanto alle indagini condotte dal commissario Gerolamo Sanfilippo, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castelnormanno, vi sono quelle, non convenzionali, gestite dall’investigatore privato Tony Valente, che ha un legame speciale col mondo dell’altrove. Un dono, direbbero alcuni, perché gli permette di apprendere verità sconosciute ai più, ma una condanna per lui, perché lo costringe a sperimentare sulla sua pelle le sofferenze fisiche ed emotive degli altri.
L’autore narra una storia di sangue: una vera e propria mattanza in cui perdono la vita il cinquantenne facoltoso don Vito Vinciguerra e i coniugi Salvatore e Giovanna Mancuso, la cui giovane e bella figlia Assuntina era promessa in sposa alla prima vittima, in un matrimonio arrangiato per pura convenienza. I tre corpi vengono ritrovati in casa dei Mancuso, martoriati da decine di coltellate inferte con furia omicida; per gli investigatori è un difficile enigma da decifrare per via del caotico modus operandi – «Da un lato, questa mania compiaciuta e direi quasi razionale di sgozzare le vittime; dall’altro, il comportamento illogico della fuga precipitosa, del coltello abbandonato sul luogo del fatto e delle tracce disseminate ovunque». Col trascorrere delle ore una prova schiacciante e, forse, messa ad hoc, rivela il presunto colpevole dell’efferato delitto; Tony Valente però non è convinto della dinamica dei fatti, e si affida al suo intuito e alle sue facoltà extrasensoriali per venire a capo della faccenda.
In una spietata e inattesa risoluzione del caso che fa riflettere su come spesso ci sia una grande differenza tra realtà e apparenza, l’eco di una domanda assillante, reiterata nel corso dell’opera, rimane impressa nella mente del lettore: «Se non potessimo scegliere? Se nascessimo con una sorte segnata, impressa nei nostri geni come un marchio a fuoco?».
SINOSSI DELL’OPERA. Castelnormanno, comune di fantasia nella provincia di Palermo, anni ’70. Un’abitazione di gente tranquilla, perbene e inerme diventa una tonnara, dove a essere massacrati non sono pesci ma persone: i coniugi Salvatore e Giovanna Mancuso e Vito Vinciguerra, noto titolare di un negozio di abbigliamento di lusso a Palermo e attempato fidanzato della ventenne figlia dei Mancuso: Assuntina. Il commissario Sanfilippo, intervenuto con i suoi uomini, si trova davanti uno spettacolo terrificante. L’assassino ha infierito sulle vittime con numerose coltellate e le ha sgozzate. Chi è la belva che non ha avuto pietà dei vivi né dei morti? Perché, da un lato, sembrerebbe aver agito con feroce lucidità e, dall’altro, parrebbe essersi fatto prendere dal panico, tanto da aver lasciato numerose prove? Si tratta di uno psicopatico, di una persona normale che ha agito in preda a un raptus o di più persone, come ipotizza il magistrato che coordina le indagini condotte dal commissario Sanfilippo? E qual è il movente?
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Michele Zoppardo è nato a Palermo; commissario della Polizia di Stato in pensione, da oltre quarant’anni vive in Toscana. Ha esordito nel 2018 con il romanzo “Elisa Maiorano”, primo libro della serie “Investigazioni ordinarie e straordinarie”, cui hanno fatto seguito i romanzi “Gelsomino rosso sangue” e “Chi uccide a Borghetto?”, tutti pubblicati dalla casa editrice Edizioni Tripla E.
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