40 GIRI INTORNO AL SOLE
Il nuovo disco di Pask Pasella
A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage
Quaranta importanti anni, una tappa tosta che merita di essere omaggiata. Lo deve più che altro a sé, il buon Pask Pasella, e se ne fotte del resto. La propria vita, le proprie vite, i continui cambiamenti, le evoluzioni e le maledette involuzioni, sì, contano anche loro, diventano canzoni oltre che pagine di diario. Giri allora, giusto quaranta, intorno al sole dell’esistenza. Il cantautore milanese, artista di livello e grande amico del sottoscritto, ripercorre tutte le storie che hanno saputo modellare la sua immagine. Forse si commuove, forse si diverte (Sagittario Contro), di sicuro non nasconde nulla e se lo fa, lo fa benissimo. Insomma, il concept è semplice e allo stesso tempo emotivamente complicato da gestire. Raccontarsi, niente di più e niente di meno. Che ci vuole? Beh, provateci, immergendo per giunta le memorie nella buona musica.
Le presentazioni, per chi non lo conoscesse, nella traccia di apertura Chi Sei, una bella avventura distorta, onesta e diretta. Il biglietto da visita perfetto del cantautore che, in ogni caso, sceglie la strada più pericolosa: non prendersi troppo sul serio, nonostante le rotture di palle causate dai propri demoni. Il singolo Ricordi? è una bella collezione di vecchie diapositive, cose che Pask ha deciso di ripescare dai cassetti dell’adolescenza. Energia in chiave autobiografica, ma anche spunti di riflessione non da poco. Ascoltate e ve ne renderete conto: bicicletta, scuola, biglietto d’autobus non timbrato, un prete incazzato e persino il rigore di Baresi. Bei tempi, sicuramente più vivi e meno digitalizzati.
Non solo parole però, non solo ambienti tipicamente pop rockeggianti, Pask e i soci di studio presentano sonorità inedite e sperimentali, vicine anche all’elettropop (Schiene e, soprattutto, Emozioni Sparse e Tutti In Piedi), canzoni di rilievo, capaci di spiazzare e non poco i fans di vecchia data. Tuttavia 40 Giri Intorno Al Sole viaggia alla grande, gonfio proprio delle tante sfaccettature. E, signori, possono secondo voi mancare le ormai tipiche ballate del cantautore? Assolutamente no, Pask ne sforna almeno un paio. Bellissima a mio avviso Orizzonti, toccante, viscerale e profonda. La nostalgia, l’introspezione, la mancanza. Un buco enorme da colmare con la personalissima poetica. Chicca, davvero una chicca…
Intima solitudine, ma anche generale, in scala molto più grande. La pandemia, le strade deserte, il flusso dei pensieri e il bisogno di comporre, di dedicare qualcosa a qualcuno. Panchine Vuote è un po’ tutto questo: indie rock, se vogliamo, orecchiabile, vivace, ma non esattamente gaio. Siamo soli, è vero Pask, ma dobbiamo aggrapparci all’amore, trovare in qualche modo un minimo di tepore, di conforto, di casa. Sarà forse proprio questo il senso, la risposta alle domande di Quelli Che? Magari ci hai preso. Al 2°Piano, saggiamente piazzata a tre quarti di disco circa, dopo i tanti sassolini tolti dalle scarpe, suona proprio come un camino acceso, come un fazzoletto per tamponare le lacrime, come un letto aperto e pronto ad accogliere il riposo. L’orange cantato nell’omonima catchyssima sesta traccia diventa rosso, fuori il cemento grigio di Milano. In fondo però si può stare bene comunque, e con la fiamma bene accesa. Si può quindi tirare avanti, si può invecchiare, innamorandosi dell’amore e la beatlesiana Morire D’Amore, ufficiosa ma non ancora ufficiale traccia di chiusura (so di una ghost più che segreta…), è qui a riassumere la vita.
40 Giro Intorno Al Sole è un album riuscitissimo, la versione concettualmente più alta di Pasella che, a quarant’anni, prima di proseguire, sceglie a proprio rischio e pericolo di guardare indietro. Lo fa e a noi la cosa piace…
Disco importante, direi imperdibile per gli amanti della musica indipendente di casa nostra.