Titolo: Novanta, quando il calcio non è più un gioco
Autore: Luca Serra
Recensione di Ben Croce
Ho letto ”Novanta, quando il calcio non è più un gioco” di Luca Serra. Un triller ambientato nel mondo del calcio dove un giocatore sul finale di carriera , appena approdato in serie A in una squadra di medio bassa classifica, si trova coinvolto in un omicidio. Bella la descrizione dei personaggi con il nostro protagonista/calciatore che come tutti noi è un uomo con pregi e difetti quindi non un eroe ma neanche un poco di buono e che suo malgrado si troverà a barcamenarsi fra un indagine di polizia, la concorrenza l’amicizia e non, di compagni di squadra allenatori e procuratori, e una serie di belle donne che gli ronzano intorno. Non è la prima volta che leggo un libro di Serra, avevo già letto il suo ”Zero mancante” (link recensione) e ne ero rimasto favorevolmente impressionato. Luca sa scrivere è indubbio e sa anche orchestrare bene un giallo in modo che il lettore non arrivi facilmente alle conclusioni. Riesce a tenere alta la suspance, e nella migliore delle tradizioni, il racconto è un crescendo di sorprese ed emozioni che portano il lettore a non staccarsi facilmente dal racconto. Prova ne è che avevo già letto due libri questa settimana e questo era il mio terzo nell’arco di pochi giorni e sfogliandolo e vedendo che si trattava di oltre 300 pagine e ben 34 capitoli avevo preventivatodi non riuscire a leggerlo in poco tempo. Morale della favola l’ho letto in un giorno e mezzo. Credo che quando il lettore ha voglia di vedere come ”va a finire” così tanto da voler arrivare in fretta alla fine, il compito dello scrittore è stato raggiunto alla grande. C’è anche una buona dose di originalità. Un omicidio nel mondo del calcio è la prima volta che mi capita di leggerlo e di gialli ne ho letti tanti. Un altro punto di forza di questo libro e anche dell’altro libro che ho letto di Luca Serra è sicuramente la copertina. Non so se è solo un mio vezzo o lo è anche per altri lettori , ma talvolta scelgo un libro in primis per il titolo e in secundis per la copertina. Molte volte questo aspetto è trascurato dagli editori e anche dagli scrittori, viceversa i libri di Luca hanno delle belle copertine che catturano l’attenzione del lettore. Non saprei se questo è un fatto causale o studiato ma a me non pare casuale. In ogni caso a mio parere è ottimo questo aspetto. Alla fine del libro c’è anche un quesito che l’autore si pone, ovvero se con questo scritto si è raggiunto un obiettivo che chiaramente non vi svelo. Secondo me si. Obiettivo raggiunto e superato a pieni voti. Non ho sentito particolare mancanza della questione che ci pone Luca ma tutto è filato liscio senza sbavature. In conclusione consiglio questo libro e anche questo autore. Sicuramente se acquisterete un suo romanzo non resterete delusi.
