Di Carla Murialdo
Ed ecco sono arrivata al settimo libro della serie che ha come protagonista il Commissario Innocenti, una persona dal carattere poco adatto a seguire le regole che molto spesso si trova nei guai per aver preso scorciatoie al limite della legge. Odiato a morte dal suo superiore, Il questore Molinari uomo ligio alle regole, che non vede l’ora di toglierselo dai piedi. Ma c’è un’altra cosa che lo particolarizza ancora di più: l’innamorarsi sempre di donne sbagliate. Basta un bel sorriso e due complimenti e già non capisce più niente, per poi rinsavire quando ormai è troppo tardi. Questa volta l’autore ha superato se stesso disseminando tante false piste e ognuna plausibile, tanti particolari buttati a caso e alla fine quando tira le file ogni cosa va al suo posto come in un puzzle. I personaggi non sono tantissimi, si riesce a seguire la storia senza fatiche. Peccato per il finale aperto: dovrò aspettare il prossimo episodio per conoscere l’evolversi della situazione.
Per il Commissario Innocenti non c’è mai pace!
Lo ritroviamo questa volta nel pieno della pandemia, alle prese con un mistero incredibile.
Uno strano incidente che causa la morte di un anziano signore, il rito di iniziazione di un dio precristiano, una donna colta e interessante che lo accompagna alla scoperta di suggestivi siti archeologici.
Il Commissario dovrà anche affrontare un delicata vicenda che coinvolge sua figlia Alice, affiancato come sempre da Anna, la sua onnipresente ex-moglie.
Sono questi gli ingredienti di una storia che vi terrà con il fiato sospeso, fino al colpo di scena finale, nello straordinario scenario dell’antica Roma!
Riuscirà a risolvere l’intricato mistero e a sopravvivere alle insidie che troverà sul suo cammino?
