Articolo di Murialdo Carla
All’anagrafe mi chiamo Giuseppe Bartolomeo Patrucco, ma per tutti sono sempre stato Pinot. Avevo
da poco compiuto quattordici anni quando ho conosciuto il mio migliore amico. In paese lo chiamavano Luigi-il-figlio-del-Notaio. La gente del posto ci teneva a evidenziare che era diverso da tutti noi paesani. Questo libro è la storia di Pinot, dell’amicizia con Luigi, dell’amore di Maria, un amore durato tutta la vita. Ambientato nel dopoguerra fino ad arrivare ai giorni nostri con la sua morte. Nato in campagna, Giuseppe Bartolomeo Patrucco alla morte del padre va a vivere a Torino da un zia che fa la sarta. Una vita ordinaria ma con uno scopo umanitario unico. Quando, già anziano, una giovane coppia viene a vivere vicino al suo appartamento. Lui li sente spesso litigare e, quando la situazione degenera, non si tira indietro nell’aiutare la moglie presa a botte dal marito e la loro figlia. Il libro è un inedito, ma personalmente spero che venga pubblicato al più presto. La lettura di questa storia mi ha fatto piangere, sorridere. E’ scritto molto bene. Stefania Albani ha vinto il primo premio nella sezione inediti al concorso la Quercia del Myr.
Stefania Albani è nata a La Spezia nel 1964, città che ha lasciato a vent’anni per spostarsi a Genova dove ha vissuto per un anno. L’amore però verso il Piemonte l’ha indotta a riprendere le valigie e spostarsi definitivamente a Torino, città che ama profondamente, pur senza tralasciare il favoloso Monferrato, dove possiede un’abitazione.
Diplomata in Ragioneria per Programmatori, una laurea in Scienze della Comunicazione, si impegna anche in un corso per Tecnico dei Beni Culturali con attestato regionale. In passato di è occupata di correzione bozze in un’agenzia che lavorava per grandi aziende del settore metalmeccanico, è poi passata all’informatica fino a svolge
re l’attività di responsabile dei servizi informativi di un’azienda della provincia torinese. Poiché ha sempre bisogno di nuovi stimoli, ha poi lavorato nella comunicazione (dopo aver conseguito il titolo di Meeting Planner) occupandosi di organizzazione di eventi, in particolar modo di convegni, ma anche di conferenze stampa e della redazione dell’house organ di una importante azienda torinese. Attualmente lavora come funzionaria del Comune di Torino e gestisce un gruppo di 13 persone al settore Tributi. E’ da sempre appassionata alla lettura di libri, mentre il forte desiderio di scrivere è nato durante gli studi universitari e le esercitazioni di scrittura creativa. In quel periodo sono nati i primi racconti destinati ad intrattenere sua figlia, all’epoca una bambina.
LA STANZA DELLE STOFFE, il suo primo romanzo, è stato selezionato tra i finalisti dei premi Kobo-Mondadori e Bukowski nell’anno 2018. Il testo, sottoposto ad analisi da parte di un’agenzia letteraria che ne ha prodotto una scheda di valutazione, viene qui presentato in una forma nuova dopo una completa revisione.
Anch’io ho letto il libro nel contesto de La Quercia del Myr e condivio il tuo pensiero: è ben scritto. Senza retorica affronta il dramma della violenza in famiglia. Sì, meriterebbe di essere pubblicato e il primo premio degli Inediti lo vale tutto.