Tanti cambiamenti, diverse difficoltà, ma la voglia di suonare rock e di suonarlo bene è più forte di ogni cosa. I torinesi Iguana, ci raccontano un po’ tutto, a ruota libera e senza peli sulla lingua. Conoscono le problematiche del sistema musicale, ma non si piangono certamente addosso, affilano la lama e fanno musica. Il cantante Shave, la bassista Snake e il batterista Shadow osservano i giorni e, con pungente ironia, ritraggono la situazione. Non c’è speranza e non ci sono soldi? Non importa, si tira dritto e si suona. Insomma, roba punk, alternativa, che mi piace e che sicuramente piacerà. E poi, diciamolo, il nome della band è pure figo…
Ciao, benvenuti su MDN. Ho già avuto modo di conoscerti e di parlare del progetto Iguana, un progetto ormai decenennale. Avete voglia di raccontare la storia della band?
SHAVE: La band è nata appunto nel 2009, come cover band dei Green Day, con aggiunta di nostri inediti. Col passare del tempo abbiamo abbandonato le cover e abbiamo iniziato solo a proporre inediti. Sin dall’inizio compongo io le canzoni. I testi in principio erano in inglese, ma poi ho pensato che in italiano sarebbero stati piu originali in relazione al genere che andavamo a proporre, e naturalmente piu facili da scrivere.
Con il tempo avete collezionato diverse esperienze e cambiato più volte aspetto. Spiegatemi un po’ come sono andate le cose.
SHAVE: La prima fase vedeva una formazione tutta al maschile. Abbiamo iniziato a farci conoscere nei locali di Torino e provincia, facendo la classica gavetta, davanti a poco pubblico e senza guadagnare. Il live piu importante del periodo è stato di sicuro quello al Faster, discoteca rock molto frequentata e conosciuta nei primi 2000. Con l’uscita del batterista e del bassista siamo entrati nella seconda fase. Ho conosciuto su Facebook Francesca Elvis, una giovane batterista. Con lei abbiamo ideato un progetto a due, tipo White Stripes, e lavorato su nuovi inediti. Dopo un annetto di live è subentrata Snake, bassista e sorella della batterista. Con questa formazione abbiamo ottenuto buone recensioni e ci siamo esibiti in locali rinomati come il Palalpitour di Torino, in occasione del Reload Festival. L’ uscita di Francesca, nel 2015, ha segnato l’inizio di una terza fase, un vero calvario. Alla batteria si sono alternati turnisti e componenti provvisori, ma nonostante questa situazione siamo riusciti a partecipare a manifestazioni importanti, sempre a Torino, al Gruvillage per Casa SanremoTour, al Maglio per Sanremo Rock e Area Sanremo. L’ultimo è un concorso che porta direttamente al Festival. Siamo arrivati fino alla semifinale nazionale. Nel settembre del 2018 è uscito il nostro singolo, Cellulite, pezzo che è stato molto apprezzato. Dal 2019 il batterista ufficiale è Shadow. Con lui abbiamo partecipato al Tour Music Fest, arrivando in finale regionale al Legend Club di Milano, e nuovamente al Casa SanremoTour. Ora è in vista una nuova partecipazione al Sanremo Rock, Palco 19 di Asti, e la realizzazione del nostro EP, un lavoro con sette pezzi inediti.
Parecchie esperienze, quindi. Problemi con i batteristi? Chi più dell’attuale drummer può aggiungere qualcosa.
SHADOW: Io ho cercato una band su Facebook, tramite annuncio. Per hobby, ma mese dopo mese mi sono lasciato coinvolgere sempre di più.
SHAVE: Ora lui è al 100% il nostro batterista ufficiale.
Il nome del gruppo suona molto bene, mi piace particolarmente. Come è nato?
SNAKE: Non ha un vero significato. A Shave piaceva come suonava ed è diventato il nome della band. Poi anche per il colore verde dell’animale, colore che a noi piace molto abbinato al nero. Anche il logo si spera sia bello… (sì, è bello anche il logo N.d.A.)
Siete partiti con il punk, ma ora avete intenzione di sperimentare, di muovervi un pochino altrove e di arricchire il vostro sound. E’ avvenuto tutto in maniera naturale o è stata una scelta stilistica?
SHAVE: Siamo partiti con il punk alla Green Day, ma sempre in stile originale, all’Iguana. Ora stiamo abbracciando nuove influenze, che ci vedono un po’diversi rispetto all’inizio. Non ci piace fare canzoni tutte nello stesso stile, anche se comunque le sonorità rimangono Punk Rock.
I gruppi o gli artisti che hanno influenzato la vostra proposta?
SHADOW: Ognuno di noi ha i suoi gruppi preferiti. Quelli che ci accomunano sono Korn, Nirvana, Green Day, Metallica o Pantera…
Non amo le etichette e sicuramente non le ami nemmeno tu. Uno strappo alla regola solo per oggi: in che campo collocheresti la musica degli Iguana?
SHAVE: Io direi alternative o se ci vogliamo avventurare nel termine, crossover. Appunto, come detto prima, non siamo piu solo punk.
Shave, so che ami curare in maniera maniacale i testi delle canzoni, cosa giusta e non così scontata. Ho ascoltato con piacere il vostro singolo Cellulite, pezzo che finirà presto nella nuova raccolta firmata MDN. Ironia, cinismo e sarcasmo sembrano le giuste chiavi di lettura per raccontare il disagio e per ritrarre le emozioni. Mi sto sbagliando?
SHAVE: Innanzitutto, grazie per l’inclusione di Cellulite nella vostra compilation. Sicuramente i testi delle nostre canzoni parlano di disagio sociale, di problemi di ogni giorno, di protesta, tutto sempre condito con l’ironia, il sarcasmo e la provocazione. E con la buona e cara rabbia…
Sarà un caso, ma ultimamente sto collaborando con diversi musicisti della scena torinese. Ecco, parliamo di questo. Come vanno le cose nel capoluogo piemontese?
SNAKE: Le cose a Torino vanno bene, si suona molto e ci sono tante opportunità. Dispiace solo che la maggior parte dei locali, come in tutta Italia, predilige le tribute band rispetto alle band con pezzi inediti. Anche qui c’è questa piaga, purtroppo. Comunque sì, a Torino si suona molto…
E della situazione musicale in Italia cosa possiamo dire?
SHADOW: La sintetizziamo così: gli Italiani, per la maggior parte, non capiscono un cazzo di musica, ascoltano quello che passa in radio, senza andare a cercare nell’underground o fuori dalle mode.
Qualcosa che proprio non riuscite a sopportare?
SHAVE: Il fatto che attualmente se vuoi fare strada nella musica devi investire su te stesso cifre incredibili. Chi deve produrre non può piu permettersi di investire soldi sugli artisti o fare una scommessa. O fai furore sui social o passi per i talent…
E’ possibile migliorare le cose?
SNAKE: Attualmente no, secondo noi e secondo tutti i musicisti. Con la scomparsa di musicassette, cd e vinili, le band possono guadagnare solo attraverso i live, a livello emergente. Quindi se si hanno pochi soldi bisogna sperare appunto di farsi conoscere tramite i social oppure tramite talent. In Italia non ci sono altre strade, sopratutto se suoni generi come il nostro…
Cosa dobbiamo aspettarci dagli Iguana?
SHAVE: Possiamo diventare famosi oppure sparire; siamo tutto o niente. Non ci vedo suonare nei pub solo per tirare su qualche soldo.
Un disco che vi ha cambiato la vita? Uno a testa, chiaramente…
SHAVE: Il primo album dei Korn
SNAKE: Master of Puppets dei Metallica.
SHADOW: Black Album, sempre Metallica
Raccontatemi due episodi legati alla vostra esperienza, uno negativo e uno piacevole. Tutti abbiamo cose da ricordare, perciò non tagliare corto…
SHAVE: Positive le fasi di Area Sanremo. Ci sentivamo molto presi in considerazione e al meglio di tutta la storia degli Iguana. Momenti negativi tanti, ad esempio non abbiamo partecipato a eventi importanti solo per la mancanza di soldi. Talent tv I-band, in diretta su La5 nel 2018: eravamo stati selezionati per passare direttamente alla fase televisiva, dopo CasaSanremoTour. Abbiamo dovuto rinunciare, appunto, per problemi economici.
Salutate gli appassionati di musica, invitandoli a supportare il panorama indipendente.
IGUANA: Ciao a tutti. Speriamo che la nostra intervista vi possa piacere. Vi esortiamo a supportare gli emergenti e gli indipendenti. Solo così possiamo abbattere la mafia e le lobby della musica. Altrimenti saremo sempre schiavi di ciò che ci propinano!
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