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A volte la fotografia è attesa:
proprio come i pescatori, hai piazzarti da qualche parte e attendere.
E’ il 2011 in partenza per Praga.
Avevo iniziato da poco a fotografare e appunto mi preparavo a un viaggio , con l’idea di sfruttare questa nuova passione.
All’ aeroporto di Bergamo, mi ritrovo con grande anticipo e ne approfitto per darmi una occhiata intorno.
Trovato un bello sfondo, questa bellissima donna in poster con la posa interessante e più in ombra rispetto a tutto ciò che la circonda, io poi farò anche uno scatto volutamente sotto esposto, per aver dai colori una gran bella saturazione e minore luminosità visto che blu e viola consentono di aver colori piacevoli anche se sotto esposti ,inoltre il viola (più luminoso) è in un rapporto colore/superficie splendido in quanto ha un volume minore e i colori luminosi meglio siano sempre su piccole superfici, ma nello stesso tempo sembra adagiarsi sul blu. A quei tempi dell’importanza delle cromie e rapporto nello spazio sapevo nulla, ma siccome chi è grafico conosce le proprietà del linguaggio visivo, eccomi attirato verso uno splendido fondo.
Il resto è frutto dell’attesa, almeno 40 minuti sotto il sole estivo e con i vigili che son venuti a farmi visita.
Si fotografare attira tantissimo le forze dell’ordine, ma la fotografia non è un reato, ma trattare con l’autorità è cosa da imparare se si vuol andar in giro per fotografie.
Il resto è attesa che arrivi il soggetto giusto. Una persona di colore con la fretta e guarda caso suola in tinta col marciapiede, la posa delle mani assai particolare, forse perché le stava ondeggiando un po’, non ricordo.
Certamente il tempo di scatto un po’ lento e la sua fretta mi han regalato il movimento della gamba insieme al piede in aria.
L’attendere la posizione voluta ha fatto il resto.
Ho fatto molti scatti a persone diverse ma a questa persona come tutte le altre nessun scatto a raffica, sia perché la mi macchina non è rapidissima, ma anche perché poi aver 15 scatti identici mi porta un lavoro e una indecisione pazzesca davanti al computer.
Cosa ho ottenuto:
una foto dove lo sfondo prevale sul soggetto, dotata di dinamismo in quanto il soggetto arriva da destra e compie una azione interessante. Una struttura scheletrica molto forte nelle sue linee di base.
Due osservazioni:
in alto ho mantenuto volutamente una linea nera per mostrare che il taglio delle nocche non è una scelta mia, ma la dimostrazione che il manifesto finiva proprio con le nocche tagliate.
Ho volutamente deciso di lasciare la parete con i simboli dell’antincendio. So che non son attinenti alla foto stessa, ma anche vero che le foto prive di svarioni son anche noiose, e poi mi piaceva la colorazione del muro con la curiosità che può nascere da quei pittogrammi.
Pestarino Roberto.
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