Prima di tutto il classico invito a inviarmi le vostre foto per un commento e pensiero : icaro66@gmail.com
È possibile passeggiare, far scorrazzare i cani e ricavare buone fotografie?
Assolutamente sì. Laura c’è riuscita piuttosto bene.
Magari grazie al caso, magari grazie a una percezione delle potenzialità fotografiche solo a livello inconscio, oppure ha studiato come ho dovuto far io purtroppo.
Realizzare una costruzione intrigante per l’occhio di chi poi guarderà la foto, è uno dei principali obiettivi, di un fotografo.
È bene ricordare che in fotografia spesso non vince l’ampiezza e la semplicità dell’opera come può avvenire invece in pittura. È una questione di forma mentis che si è creata praticamente dalle prime foto.
Intanto chi guarda un dipinto non si aspetta necessariamente una visione documentaristica, ma parte accettando distorsioni di forme e volumi. Inoltre è già predisposto al dover dedicare un tot di tempo all’ opera, per assaporarne dettagli ,colori e gustare le descrizioni racchiuse.
Diversamente la fotografia è parte di documenti rispecchianti la realtà necessita quasi sempre di un soggetto, uno schema costruttivo e luminoso corretto, e ci si aspetta che anche le foto più astratte o legate alla sfera emotiva, abbiano sempre un ancoraggio con la realtà da qualche parte.
Cosa che accumuna tutte le foto e dramma dei fotografi è il poco tempo che gli si dedica.
A questo serve la costruzione, a interessare.
Qui abbiamo una serie di foto con cornice circolare
Guardando queste foto abbiamo in certe tentativi di incorniciare, in altre la cornice è ben formata. E per ben formata non intendo la costruzione di un circolo perfetto, ma il rapporto di pulizia tra soggetto e cornice stessa che in alcune manca.
Adesso non vorrei dilungarmi nel parlare dell’importanza e numerosi significati che delle cornici possono dare. Ma è un elemento che se presente marca, una o più forme di separazione e confinamento.
Qui abbiamo tanto sfocato che ci indirizza a un soggetto lontano ( a parte una) Una sorta di spioncino naturale legato con il soggetto e sfondo stesso.
Spiego la mia preferita, sperando sia chiaro perché poi le altre siano per me meno valide.
E’ inevitabilmente quella con la casupola nel centro, sia perché la cornice è un completo circolo, sia perché il punto di interesse non impalla con lo sfocato. La casupola si presenta come un elemento quasi estraneo al contesto, in quanto opera umana e di colore piatto rispetto a tutto il verde intorno. Inoltre ha un aspetto in qualche modo “indifeso” dato dalle piccole dimensioni, rispetto alla natura sovrastante. Particolare ultimo ma non da poco, è presente una porticina, che dal sul buio. Questo pertugio ci fa attraversare una seconda soglia, senza darci una risposta esplicita di cosa ci sia, perché vediamo solo il nero o meglio figure indistinte.
Ovviamente il fatto che un oggetto che richiama la casa, la protezione e il rifugio sicuro, quindi la tranquillità, sia posto in una foto verticale dove la solennità a data dalla natura e relativa forza. È un gran punto a favore, inoltre la casupola è ben collocata alla metà della foto. Insomma un lavoro interessante e guardando le altre foto ci permette anche di gustare altre forme di “spionaggio” ricevendo sapori diversi.
Pestarino Roberto.
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