AMORE APOCALITTICO Slash, Myles e i Cospiratori

Di Riccardo Gramazio (Ricky Rage)

Dopo la pubblicazione del primo omonimo album del 2010, opera figlia di una serie pressoché infinita di collaborazioni importanti, Slash, l’ex guitar hero dei Guns N’Roses e dei Velvet Revolver, parte per il tuor promozionale. Il progetto si presenta fin da subito tra i più ambiziosi e attraenti dell’hard rock mondiale. E se nel disco sono presenti, per esempio, personaggi come Ozzy Osbourne, Lemmy Kilmister, Chris Cornell, Iggy Pop o l’altro chitarrista Guns, Izzy Stradlin, per gli spettacoli dal vivo vengono ingaggiati, il bassista Todd Kerns, il batterista Brent Fitz, ovvero i due futuri Conspirators, e soprattutto il cantante degli Alter Bridge, Myles Kennedy, voce tra l’altro nelle tracce Starlight e Back from Cali contenute proprio in Slash.

In scaletta, e che scaletta, abbiamo le ultime canzoni del chitarrista, i gioielli dei Guns (Sweet Child O’ Mine, My Michelle, Paradise City, Rocket Queen), quelli dei Velvet Revolver (Dirty Little Thing, Fall to Pieces) e un paio di cover. Importante, oltre che raro, Live in Manchester 3 July 2010, primo disco dal vivo firmato dal musicista e che documenta bene l’ultimissimo periodo.

In ogni caso, le intenzioni dal chitarrista di Hampstead si palesano in maniera definitiva nel 2012, anno del bellissimo e rumoroso Apocalyptic Love.

Sulla fighissima e rockettara copertina, chitarra ben piazzata tra una sexy angioletta e a una sexy diavoletta, leggiamo appunto Slash feat. Myles Kennedy e The Conspirators. Magistralmente confezionato da Eric Valentine, il lavoro ufficializza anche a livello discografico il legame concreto tra i componenti. Il prodotto non somiglia più, come il suo predecessore, a una bellissima compilation zeppa di amichevoli momenti e di nomi celebri al servizio di Slash, ma al gioiello di una band fatta, finita e piuttosto amalgamata. D’altronde, aggiungerei, con simili interpreti a suonare simili brani, sarebbe difficile non ottenere qualcosa di rilevante.

Oltre a essere un signor disco, il massiccio Apocalyptic Love presenta, tra le altre cose, anche la somma della affiatata cooperazione in fase di scrittura tra Slash e Kennedy. Le musiche del primo e i testi del secondo regalano infatti deliziosi momenti di puro rock, divertenti, ruggenti, profondi e chiaramente ispiratissimi.

La potente Standing In The Sun, la classicheggiante e al contempo irresistibile Anastasia (la mia preferita) o la concitata Halo, le prime canzoni che mi vengono in mente, sono soltanto tre tasselli di un’opera in grado di raccogliere più o meno tutte le leggi non scritte dell’ hard rock ‘80-’90 e di riproporre il caraterristico timbro della Gibson di Slash, ora più drastico, ora più ricercato e ora più blues.

E, per non farsi mancare niente, mettiamoci anche un po’di buone maniere, per impaccare la brillante, elegante e ballabile Far and away, la dodicesima canzone in lista.

You seem so far and away.

Another life, another time and place.

Oh, oh, if only i could find you.

So far and away.

It’s something lost I never will replace.

It seems so far away.

La formazione porta quindi il progetto a spasso per il mondo per più di un anno, raccogliendo ulteriori consensi ed esaltando le folle. Da recuperare, ragazzi, le esibizioni dal vivo, dal materiale Guns N’Roses cantato straordinariamente da Myles Kennedy, uno dei più grandi rock singer in assoluto, alle ultime composizioni del long playing.

Ennesimo successo per Slash, l’iconico chitarrista con il cilindro e con i ricci neri, che con i suoi mitici ed palpitanti riff ha saputo emozionare immense platee e guadagnarsi un posto in prima classe tra i grandi nomi del rock and roll e non solo.

Saul Hudson, in arte Slash, l’artista che non ha mai smesso di stupire e che, il 10 luglio del 2010, ha donato nome e stella alla Hollywood Walk of Fame.

Avanti, ammettetelo! Chi di voi, in questo preciso istante non sta sentendo pulsare nelle orecchie le note di Sweet Child O’ Mine o di Welcome To The Jungle. Se non le sentite, beh, state mentendo di brutto!

Davvero, cari miei, ma di chi sto scrivendo!

Mostruoso…