A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage
Bene, molto bene. Da qualche giorno sta circolando la nuova dei Green Day, The American Dream Is Killing Me, canzone che farà parte dell’album Saviors, uscita programmata per il 19 gennaio 2024. Bene, molto bene, ripeto. Singolo figo, potente e orecchiabile, suoni curati da Rob Cavallo che ci riportano indietro nel tempo. Ma la band californiana ha già detto tutto, sento spesso dire. Non proprio, a quanto pare, e con l’ausilio del produttore della Warner Bros, curatore in studio di capolavori del genere come Dookie del 1994, Insomniac del 1995 o American Idiot del 2004, il risultato non sembra affatto scontato e banale.
Il sogno americano non funziona e sta facendo del male a moltissime persone, questo grida Billie Joe Armstrong. Ad accompagnare l’amara furia, sanguinose immagini alla Walking Dead, per intenderci. Bene, molto bene, anche il video diretto da Brandan Walter e da Ryan Baxley, bello, etremamente cinematografico e spietato.
The American dream is killing me.
The American dream is killing me.
When it’s all double talk of conspiracy.
The American dream is killing me.
Con questo nuovo inno il trio ripropone le filosofie che hanno portato il marchio al top. E la cosa ci piace e ci fa ben sperare. Sì, perché dopo la discussa e infinita trilogia del 2012, il comunque più che buono Revolution Radio del 2016, lo strano e criticato Father of All Motherfuckers del 2020, disco che tutti magari non abbiamo compreso (dai, limitiamoci a dire così!), i fans hanno davvero voglia di piazzare nello stereo un lavoro importante, divertente e pieno di pezzi forti.
The American Dream Is Killing Me illustra, a mio modo di vedere, esattamente ciò che troveremo in Saviors. Consideriamola pure l’American Idiot del 2023/2024. Ancora una volta Billie a amici prendono di mira lo stile di vita americano e il tormentato panorama politico degli ultimi decenni. Chiari poi, i riferimenti alla disoccupazione, alla povertà o al potere dei social, in particolare di Tik Tok.
People on the street,
unemployed and obsolete.
Did you ever learn to read the ransom note?
Sarcastico e feroce, il brano prende a calci le vecchie e mai del tutto abbattute bugie rifilate da sempre dal mitico sogno americano.
A questo punto, cosa aggiungere alla presentazione? Nulla, direi. Apettiamo l’uscita di Saviors e, nel frattempo, gustiamoci di nuovo l’apocallise zombie del videoclip. Semplicemente perchè merita.
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