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ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS – AGATA CHRISTIE

Recensione di Carlo Murialdo
Ho riletto “Assassinio sull orient express” dopo molti anni. Credo che tutti sappiano di cosa sto parlando
anche perché la cinematografia in questi anni ne ha prodotte molte versioni, voglio soffermarmi sui
personaggi. Quando viene trovato un passeggero accoltellato all’interno di uno scompartimento del treno,
all’inizio le indagini si concentrano su una donna, un assassinio passionale, poi però per la forza usata
pensano al passeggero italiano: “gli italiani usano il coltello e sono bugiardi” afferma monsieur Bouc a
Poirot. Poi cambia lo scenario e si sospetta di un inglese: è un delitto pianificato nei minimi dettagli gli
inglesi sono pragmatici, odiano gli stranieri. A un certo punto durante l’interrogatorio della cameriera
tedesca la stessa afferma: “noi tedeschi non siamo così malvagi “. Gli americani chiassosi e confusionari non
piacciono molto agli inglesi e viceversa. Il libro è stato scritto nel 1934 prima della seconda guerra
mondiale, sarebbero cambiati i giudizi in base alla provenienza dei personaggi dopo il 1945? Durante la
guerra sono cambiati molto i rapporti tra le nazioni il giudizio sugli italiani “pizza mafia e mandolino”questo
non è cambiato.

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