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AUDIENCE

Articolo di Emilio Aurilia

 

Inglesi, nati nel 1969 come Lloyd Alexander Real Estate gli Audience fanno parte della larga schiera dei gruppi prog proliferati in quegli anni, pur non avendo conosciuto la longevità e il successo di tanti altri complessi coevi. La formazione, mai mutata, comprendeva il chitarrista cantante Howard Werth, il bassista Trevor Williams, le due menti creative autrici della massima parte del loro repertorio, più il batterista Tony Connors e l’essenziale Keith Gemmell che, con flauto, sax e altri fiati, ricamava le parti soliste dei brani imprimendo un sound intenso e leggero al tempo stesso. Il loro infatti è un rock che, benché spesso carico di elementi heavy, non giunge mai a toni marcatamente hard, proprio perché impreziosito dagli interventi di Gemmell a fornirne una certa eleganza. Un po’ come avveniva ai Family in cui gli interventi strumentali dei fiati ingentilivano le perentoria vocalità al limite delle possibilità umane di Roger Chapman. Dei quattro dischi pubblicati i più rappresentativi restano gli ultimi due “The house on the hill” del 1971 dotato di una piacevolissima copertina rétro da film anni quaranta, con il lungo brano che gli fornisce il titolo e il successivo “Lunch” (1972) dall’eguale suggestiva copertina, in cui rifulgono “Barracuda Dan” e “Buy Me An Island” con gli ingredienti di cui dicevamo prima e le interpretazioni vocali intense e incisive di Werth. Nel 2004, dopo lunghissimo silenzio, si sono ripresentati nella medesima formazione, sostituendo Connors con John Fisher che morirà purtroppo nel 2008, come nel 2016 Gemmell. Resta per cui difficile indovinare se la band continuerà o no la sua attività.

 

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