Recensione di Carla Murialdo
In questi gironi a casa ho riletto questo libro di Bruno Vallepiano giunto ormai al traguardo degli otto libri e in attesa di leggere il nono. Questa è la ristampa della seconda opera già pubblicata con il titolo Un delitto del Settecento. Mauro Bignami viene invitato dall’amico Paolo nella sua casa a Gariola, un paesino sulle Alpi marittime sopra a Mondovì. Durante lavori di ammodernamento ha trovato un baule di carte e vuole che Mauro faccia una ricerca per
ricostruire la storia della famiglia. Anche questa volta Mauro non riuscirà a restare fuori dai guai, perchè i guai vanno a cercarlo. Come sempre una bella storia avvincente, a chi se l’è perso consiglio di incominciare da questo. Una tranquilla ricerca storica si trasforma nella seconda indagine del professor Bignami. Morti sospette tra il Settecento e i giorni nostri sconvolgono le normali esistenze di bancari e insegnanti. A chi interessa scoprire quello che accadde nel lontano diciottesimo secolo, e perché il prof, detective involontario, rischia di nuovo la vita nelle montagne tra il Piemonte e la Liguria? Una storia intrigante, con una suspense crescente, dove il male si annida terribile, e insospettabile.
Biografia
Bruno Vallepiano è nato a Roburent ed in questo paese della montagna cuneese risiede e lavora a tutt’oggi, occupandosi di attività turistiche legate al mondo della neve e dove ha ricoperto dal 2004 al 2016 la carica di sindaco. È stato presidente del CFP Cebano Monregalese, l’Agenzia formativa che ha sedi nelle città di Mondovì , Ceva e Fossano per due mandati ed è stato presidente di “Cuneo Neve” , il consorzio che raggruppa le stazioni sciistiche del cuneese, dal 2006 al 2014. È stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana da Presidente Mattarella con decreto del 2 giugno 2018.