Vuoi discutere di fotografia?
Sei nel posto giusto, domanda quello che preferisci!
Vuoi una opinione sulle tue foto?
Spedisci a: icaro66@gmail.com la tua FOTO
si possono inviare:
progetti max 10 foto (per un numero maggiore si parlerà in privato)
progetti non ancora finiti
foto singole (meglio se affiancate da due foto a supporto)
formato massimo 1000 pixel.
No we tranfer o via drive
Invii diversi verranno cestinati.
Ciao a tutti,
spero siano andate bene le feste,
questa volta vi offro una foto mia, in armonia con il periodo.
E’ una foto del lontano 2013, e piuttosto semplice nella sua lettura, ma di un certo spessore semantico.
Una di quelle foto che ne cerchi o desideri particolarmente, riesci a realizzarle solo se hai la prudenza di portarti una macchina fotografica e mentre passeggi ti guardi intorno.
Un pupazzetto messo fuori dalla finestra come segno di buon augurio.
Quello che credo di aver realizzato io è un messaggio diverso, usando lo stesso elemento.
Ribaltando cioè il significato.
Volendo esser più precisi, io ci ho visto un pupazzo che di star chiuso in una casa a celebrare, non si divertiva affatto.
La costruzione della foto come spesso avviene è parte essenziale del risultato:
intanto son in diagonale, questo mi aiuta a dare dinamica in una foto che altrimenti sarebbe colma di riquadri simmetrici e linee orizzontali e verticali.
Questa tensione diagonale è rafforzata dalla posa sbilenca del pupazzo che sembra impegnato nell’ impresa di realizzare l’evasione.
La foto per intero fa nascere un po’ il senso di prigionia; sbarre, persiane monocolore chiuse, tende spesse.
La cornice in legno contribuisce in quanto è suddivisa in 4 e anch’essa richiama la segregazione. Lo sguardo malinconico del pupazzo fa il resto.
Pestarino Roberto.