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Caspio – Mai – Il video del giorno

 

Dopo l’anteprima su Rumore, fuori ovunque il video di mai, ultimo singolo di caspio  (fuori per Le Siepi Dischi, in distribuzione Believe International). Un nuovo capitolo per l’atipico cantautore nato a Roma, ma trapiantato a Trieste che si muove influenze che derivano dagli anni Novanta, passando per il trip hop dei Massive Attack o dei Nine Inch Nails ed elettronica anni Ottanta. mai è un manifesto generazionale e che descrive una generazione, quella dei trentacinquenni, difficile da definire. “Millenials” li chiamano, per il solo merito di aver assistito alla rivoluzione digitale e di essere stati coscienti – ma non troppo – quando il 2000 è diventato l’oggi. Una generazione disillusa da un lavoro che non si fa trovare, piegata da una società che non appartiene loro, sempre troppo giovani o troppo vecchi, rattristata da genitori che, per la prima volta della storia, stanno meglio di loro. Istruiti, cinici, scettici, in grado di reinventarsi: caspio omaggia la sua generazione. Una generazione che ha voglia di riprendersi ciò che le spetta, che ha voglia di riscatto. Una generazione che non si arrende, che non molla.

Anche nel video, prodotto da WAVES Music Agency e diretto dal regista Pietro Bettini, viene ripreso il tema della giovinezza: la spensieratezza, la compagnia, la curiosità, anche la noia, la di far scorrere il tempo senza fare niente di concreto. L’amicizia, in particolare, assume un ruolo fondamentale per ricostruire i ricordi, e funge da specchio per guardarsi dentro e ritrovarsi.
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Il brano è stato prodotto da caspio in collaborazione con Cristiano Norbedo il quale, oltre ad aver co-prodotto “mai”, ne ha curato il mix. Il master è stato affidato a Riccardo Carioti del One Eyed Jack Studio.
In “mai” caspio si guarda alle spalle e si rivede. Non è mai stato pieno di speranze, ma forse le ha solo nascoste per non deludere se stesso. Gli sarebbe piaciuto essere diverso, prendere altre strade, avere altre opportunità. Inizia a sentire gli anni che passano, a sentirsi “meno tonico, meno ironico”. Ma caspio non si attribuisce tutta la colpa e, per questo, cerca di essere indulgente provando a salvare quel buono che c’è, perché infondo “siamo sorpresi sì, ma inattaccabili”. Ritrova se stesso nella voglia di fare, nella speranza, nell’entusiasmo di chi è un po’ più giovane, ma, al contempo, mette in guardia: non sarà tutto come te l’aspetti, non succederà tutto quel che credi, non si avvereranno tutti i tuoi sogni, tieniti pronto a convivere con il rimpianto di quello che sarebbe potuto essere.
BIO:
Caspio nasce a Roma, quasi per caso. Immediatamente trapiantato, vive ancora a Trieste, città di confine che si si sviluppa sul, intorno e grazie al mare. Cresce in periferia, in una dimensione meno cittadina, più di quartiere, dove si sente sempre l’incombenza del mare, ma dalla quale solo si intravede, più distante. Suona da sempre, da subito. Batteria, basso, chitarra. Nel 2019 esce Giorni Vuoti, il primo album maturo, sfogo di anni di soffocamento, di inibizione. Rockit ha detto di Caspio che “il suo stile e il suo pensiero rimangono impressi facendo riecheggiare la voce di un artista che ha davvero qualcosa da dire”. In “mai” Caspio fa pace con sé stesso, pur riprendendo alcune intenzioni chiave della sua scrittura: non racconta mai storie, ma esplora concetti che gli sono cari per trasmetterli a chi lo ascolta in modo più chiaro, più esplicito, meno criptico rispetto a una volta. Caspio fa musica elettronica, con influenze anni ’90, in una veste completamente nuova, attuale. È un trentacinquenne che, finalmente, sa quello che fa.

 

 

 

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