Articolo di Emilio Aurilia
Band americana poco nota, ma particolarissima nella sua line up perché comprendente, oltre ai normali strumenti di un gruppo rock (chitarra-basso-tastiere-batteria) ben quattro trombettisti guidati dal solista Bill Chase, fondatore dell’ensamble, per proporre un sound robusto e vigoroso imperniato su di una esplosiva miscela di rock, blues e jazz perfettamente riuscita nelle sue intenzioni.
Il primo album Chase (1971) annovera come brani di punta il grintoso singolo di stampo r&b Get It On e Handbags And Gladrags di Mike d’Abo, dotata di una eleganza formale soprattutto all’inizio.
Forti del riscontro positivo del disco, propongono l’anno successivo Ennea (1972) ispirato alla mitologia greca, egualmente intenso nei suoi granitici brani, fra cui Swanee River e Poseidon.
Nonostante il buon livello qualitativo il prodotto non riscuote eguale gradimento infondendo in Bill Chase un momento di sconforto meditativo.
Reclutato il nuovo cantante Jim Paterick, il 1974 è l’anno di Pure Music (1974) anch’esso denso di episodi energici come Bochawa e ;;;Mama e la classica fusion Weid Song#1.
Ma il 9 agosto dello stesso anno un incidente aereo causa il decesso di Chase, del tastierista Wally Yohn, il chitarrista John Emma e il batterista Walter Clark.
Sarà la fine del gruppo nonostante la pubblicazione di altri album che non aggiungono nulla a ciò che la band ha saputo consegnarci in pochi significativi anni di vita.