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CLASSIFICHE APATICHE – 7 ATTORI IN GRADO DI ROVINARE QUALSIASI FILM.

CLASSIFICHE APATICHE – 7 ATTORI IN GRADO DI ROVINARE QUALSIASI FILM.

Ci sono degli attori che non dovrebbero recitare, punto.
Sono persone che avrebbero dovuto scegliere qualsiasi altro mestiere nella vita, ma una serie di sfortunate coincidenze li hanno portati a recitare e a diventare persino famosi.
Questi attori sono in grado di uccidere un film da soli, per il solo fatto di essere davanti alla macchina da presa.

7. RICCARDO SCAMARCIO


Il buon Riccardo non è un attore catastrofico, come altri in questa classifica, è solo fastidioso. La sua faccia da schiaffi non si addice a nessun personaggio che impersona, non credi a nessuna delle sue interpretazioni, per quanto si impegni davvero.

“Tre metri sopra il cielo” ragazzo fighetto innamorato, non gli credi.

“Mine vaganti” borghesotto gay in lite con la sua terra d’origine, non gli credi

“Romanzo criminale”, neofascista romano detto il nero, non gli credi.

Possiamo andare avanti all’infinito, ma lui sembra sempre fuori posto e fuori contesto in qualsiasi parte gli venga affidata. Non è un attore terribile, è fatto così, ha una faccia fuori luogo e questo, purtroppo, è qualcosa a cui è difficile rimediare.

6. BEN AFFLECK

Se la smettesse di stare davanti alla macchina da presa e ci stesse solo dietro a dirigere, farebbe la scelta più bella della sua carriera, per sé stesso e per tutti noi che dobbiamo ancora subire le sue ignobili performance attoriali.

Palesemente diventato famoso solo per la prestanza fisica, il buon Ben si è dimostrato invece un ottimo regista, con perle come “Gone baby gone” “The town” e “Argo”.

Ogni volta invece che viene riproposto in veste di attore, viene voglia di prenderlo a badilate in faccia. Ha ucciso il reboot della saga di “Batman” (per carità, forse sarebbe morta anche senza di lui), è l’unica macchia del suo stesso film “Argo”, è parte integrante del lerciume di “Armageddon”.

E poi “Pearl Harbor”, “Daredevil”, “Natale in affitto”, “La verità è che non gli piaci abbastanza”. Troppo lunga la sua carriera di porcate per elencarla tutta.

5.  SANDRA BULLOCK


Per la bella Sandra il discorso è complesso. Potrebbe recitare, lo sa fare, lo ha dimostrato in particolare in “Molto forte, incredibilmente vicino” o, in parte, in “The blind side”

Eppure, nel 90% dei film, pare proprio voglia essere una cagna indegna, sembra ci provi piacere nel dar fastidio alla spettatore con interpretazioni grottesche e ridicole.

“Premonition”“Miss detective 1 e 2”“Ricatto d’amore”“Piovuta dal cielo”“The net”, sono talmente tanti i film in cui è terrificante che elencarli tutti sarebbe una classifica a sé stante.

Riesce a essere anche l’unica nota stonata in “Gravity” di Cuaron, film per cui, in compenso, guadagna una valanga di milioni.

4. ANGELINA JOLIE



E qui farò scattare la terza guerra mondiale (con somma soddisfazione peraltro) e uno stormo di ammiratori in visibilio vorranno la mia testa. 

Però, riflettete un attimo, avete ben presente la filmografia di Angelina Jolie dopo “Ragazze interrotte”? No? Ok, vi rinfresco io la memoria.

“Fuori in 60 secondi”: Putrido. “Tomb Rider”: al limite del putrido. “Beyond Borders”: inguardabile e lei candidata ai razzie awards. “Identità violate”: imbarazzante e nominata di nuovo ai razzie. “Sky captain and the world of tomorrow”: carino, ma lei inutile “Alexander”: decente, ma lei insulsa. “Mr and mrs smith”: immondizia. “The good shepard”: inutile “Wanted”: inutile “Salt”: indecente. “The tourist”: inutile. 

“Maleficent”: boiata.“By the sea”: massacrato al box office, e in questo caso lei è anche regista. “

Qualche dubbio ora vi è venuto, sulla bellissima e bravissima Angelina?

3. VINCE VAUGHN


Vince Vaughn è qualcosa a cui è difficile dare una spiegazione. E’ come se, a un certo punto avesse perso la voglia di recitare. 

Comincia con delle pellicole molto interessanti come l’iper-citazionistico “Swingers” di Doug Liman, “Il tempo di decidere” di Joseph Ruben e quella folle operazione del remake scena per scena di “Psycho”, di Gus Van Sant.

Poi qualcosa scatta in lui, inizia a immischiarsi in quel gruppo di pseudo comici chiamato “Frat Pack” e parte il massacro.

“Old School”, “Dodgeball”, “Anchorman”, “Due single a nozze”, “Ti odio, ti lascio, ti…”, “Fred claus”, “Anchorman 2”, “Vicini del terzo tipo” eccetera, eccetera, eccetera.

Ad un tratto, un bel giorno, tenta di rinsavire, rispolvera i libri di recitazione e cerca di rimettersi in gioco in film di altro livello. 

Strasberg, Stanislawskji, Meisnerle prova tutte, ma ormai ha dimenticato come si fa.

Deludente la sua prova in “True detective 2”, ne “La battaglia di Hacksaw Ridge” non riesce a reggere il confronto con un ottimo Andrew Garfield e si invischia nella melma chiamata “Tempo limite” di Peter Billingslay. 

Aspettando di vedere le prossime prove attoriali, al momento sembra che il vecchio Vince lo abbiamo perso per sempre.

2. WILL FERRELL


Io credo esista un solo motivo per cui nessuno ancora sia andato a cercare Will Ferrell per prenderlo a schiaffi personalmente e ripetutamente su quella faccia da patatone impaurito dalla vita, e quel motivo si chiama “Stranger than fiction”, di Marc Forster.

Tutto il resto, tutto nella sua insulsa carriera, è uno strazio per occhi e mente. Non si salva niente.

E’ un attore la cui presenza, da sola, è garanzia di letame radioattivo uccidi neuroni.

C’è poco altro da aggiungere, tranne il fatto che, essendo alla numero due, esiste qualcosa addirittura di peggiore nella storia della recitazione.

1. ADAM SANDLER

Se il male avesse un volto, sarebbe questa faccia da dugongo, che non capisci se prenda per il culo te o sé stesso.

Adam Sandler non ha solo la colpa di essere il peggior attore che l’umanità sia riuscita a vomitare, ma di riuscire a rovinare qualsiasi pellicola, anche avesse alla base il soggetto e la sceneggiatura più clamorosi della storia del cinema.

Elencare la sua filmografia fa venire l’orticaria e non vorrei essere costretto a farlo, citerò solo “Vi dichiaro marito e marito”, “Big daddy – un papà speciale”, “Mia moglie per finta”, “The ridiculous 6” e basta così, sennò mi esplode una coronaria per il fastidio.

Ha rovinato concept che potevano, forse, anche essere interessanti come “50 volte il primo bacio”, “Cambia la tua vita con un click” o il remake di “Quella sporca ultima meta”.

Qualsiasi cosa tocchi, diventa merda. Adam Sandler merita sicuramente il gradino più alto del podio di questa classifica.

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