Ho Ascoltato: PUZZLE
Autore: Claudio Cirillo
Recensione di Carlo Amedeo Coletta
Dai, siamo sinceri, la vita è un gran casino. Quest’anno, poi, anche i più scettici hanno sicuramente capito che è così. La fragilità dell’uomo messa a dura prova da un semplice starnuto, un colpo di tosse di un accanito fumatore senza mascherina. E il gioco è fatto. Terrore e orrore sui volti della gente. E neanche a dire che, ogni tanto, un sorriso possa tirare su il morale o attirare la nostra attenzione visto che tutti i volti sono coperti. Ciò che rimane, del nostro essere e del nostro socializzare, è lo sguardo che, diffidente, accompagna ogni nostro cenno di saluto, sbucando fuori dal nostro viso come unico segnale di rapporto umano con gli altri.
Sì, la vita è un gran casino, ancor più adesso. Lo è soprattutto per chi vive di rapporti con la gente, chi ama stare in compagnia, chi desidera ardentemente abbandonarsi agli altri e negli altri, tralasciando e schivando i pensieri propri della solitudine. Lo è per chi ama e vuole essere amato.
La vita è un gran casino ma la natura dell’uomo, quella che non si vedrebbe comunque anche senza mascherina, è sempre la solita. Non parlo di buoni o cattivi, simpatici o antipatici, neppure di pupe o secchioni. La natura che ci porta ad amare è sempre la stessa ed è uguale per tutti. Si innamora il buono, si innamora il cattivo. Né più né meno. Vale per tutti e per ognuno di noi. Nei ricordi della vita ci sono tante istantanee che ci raccontano ciò che è stato, ciò e chi siamo stati. E ce ne sono molte, di queste istantanee, che ancora devono essere scattate, ancora devono essere vissute, eppure sono già ben presenti nella nostra mente e nel nostro cuore. Sono i nostri sogni, le nostre aspirazioni. Il come ci vedremmo insieme a qualcuno, in qualche posto, chissà dove e chissà quando. Ma cosa lega tutte queste diapositive di una vita in parte già vissuta e in parte da vivere? Cosa o chi tesse il filo che unisce tutto, come i pezzi di un puzzle che riportano il nostro faccione come immagine della scatola? Ah Ah! Non lo sapete? Dai! Se la vostra vita fosse un film, sarebbe muto? No, mai! Avrebbe una fantastica colonna sonora! E qui vi volevo! L’ho presa larga ma ci sono arrivato! E conoscete qualche specialista di taglio e cucito fotografico? No? Allora ve ne consiglio uno che potrebbe essere giusto per voi. Si chiama Claudio Cirillo e vi parlo del suo EP che ho avuto il piacere di ascoltare. E viste le premesse di questo pezzo, l’EP di Claudio Cirillo non poteva che intitolarsi “PUZZLE”.
Claudio Cirillo è prima di tutto un poeta. Ne è consapevole, ce lo dice proprio lui. Non è uno che se la tira, state tranquilli. Neppure uno di quei poeti con la gobba, intento a tirar fuori lacrime dagli occhi di chi lo ascolta. Tutto diverso. La mia tastiera è perfettamente asciutta e pulita. Claudio Cirillo, però, sa di essere un poeta, forse più un sognatore. E questo gli permette licenze, appunto poetiche, nel suo vivere più che nel suo dire. Ci introduce alle sue canzoni come se, sotto sotto, ci dicesse di non prenderle troppo sul serio e di non prenderci troppo sul serio. Lui è poeta, certe cose gli vengono così. Ma da innamorati siamo tutti un po’ poeti e, diciamocelo, qualche fesseria dell’amore ce la possiamo permette e perdonare tutti. Son poeta, dice. Come dire, dai, son ragazzi, che ci vuoi fare?
E si inizia con le istantanee, con scene di vita dolce ed esuberante. Un incontro, un approccio, un’uscita. Il cuore si fa grande grande e il mondo piccolo piccolo. Vale tutto lì, in quel metro quadro in cui due persone si amano. E fuori non c’è nulla.
Ci sono musiche fresche e leggere che accompagnano messaggi profondi, parole che dovremmo dire e dirci più spesso. Amare qualcuno, amare se stessi, rispettare le decisioni altrui nonostante ci possano addolorare. Amare la felicità altrui anche se non è in nostra compagnia. Anche se non prevede mai più la nostra compagnia. Bè, detto così sembra molto semplice, no? Ma se ci pensiamo bene, sarebbe davvero tutto semplice se non volessimo sempre complicare tutto.
Claudio Cirillo ci rende tutto molto chiaro ed elementare. Ci chiede di metterci a nudo per poterlo conoscere davvero. E lui si espone molto con sentimenti e inclinazioni dell’animo. Costruisce di fronte a noi quello che, al momento, è il puzzle della sua vita. E ci accompagna con una voce aggraziata e mai banale, con un ritmo piacevole e mai pesante.
Sì, la vita è un casino, ultimamente anche di più. Abbiamo talvolta il cuore spezzato e serve qualcuno che ce lo tenga incollato. Incollato come i pezzi di Puzzle. Lo dice proprio Claudio Cirillo. “Ero solo io con il cuore spezzato ed eri solo tu a tenermelo incollato”.Il resto sta a noi, è tutto molto più semplice di quanto sembri. Scattate tutte le istantanee che volete, create i vostri puzzle. Mi raccomando, che siano sempre lieti e vi portino il sorriso ogni volta che ve li riguardate. Poco importa se indossate la mascherina. Un cuore che sorride si vede sempre. E Claudio Cirillo è un’ottima colonna sonora.
A presto e, buon ascolto!
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