A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage
Il ritorno in Italia dei Green Day è stato speciale, spaziale, una vera bomba atomica. Billie e compagni spaccano tutto e di brutto, chi osa ribattere è in fottuta malafede.
Un’attesa durata due anni: evento slittato dal 2020 al 2021 prima e dal 2021 al 2022 poi. Maledetta pandemia! 15 giugno 2022, ultima serata dell’I-Days Festival di Milano, finalmente, Ippodromo SNAI di San Siro. Inizio alle 21.20…
Non servono troppe parole per raccontare l’evento: la band californiana conferma la propria proverbiale potenza. Cazzo, i nostri, sono così dannatamente fighi ed energici sul palco da disintegrarci l’anima. Macchine da guerra, da palco, punk rocker, stelle esagerate del rock, chiamateli pure come volete, ciò che conta è lo show che sanno ogni volta proporre. Dall’inno d’apertura American Idiot fino alla conclusiva e struggente Good Riddance (Time of Your Life) non può esistere un solo momento di pausa. I mitici Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool si prendono la scena, regalandoci momenti gogliardici, emozioni e ovviamente musica, quella musica che da ormai trenta lunghi anni accompagna molti nostri momenti. Una sorta di greatest hits (mancano i pezzi degli ultimi dischi e l’unica novità è rappresentata dal singolo Pollyanna del 2021), i pezzi più rappresentativi del repertorio, sparati a raffica per far cantare e andar fuori di testa migliaia e migliaia di persone. I classiconi Basket Case, When I Come Around, Welcome To Paradise, Longview o Hitchin’ a Ride, i pezzi top di American Idiot, il discone che ha proiettato il trio nell’albo d’oro del rock, l’immancabile Minority, la ballatona 21 Guns, l’irriverente e meravigliosa King For A Day di Nimrod, le cover Rock and Roll All Nite (Kiss), Knowledge (Operation Ivy), Shout (The Isley Brothers)… Davvero serve altro per far gasare al massimo i fans?
Billie Joe, come sempre in formissima, omaggia Milano e flirta con l’Italia, si diverte e fa divertire, in sostanza, non è capace (e nemmeno ne ha voglia) di rilassarsi e di prendere fiato. Noi tutti, chiaramente con lui.
I Green Day sono macchine da palco, maestri del live show, da diverso tempo tra i più grandi. Difficile trovare qualcosa di simile in giro, se parliamo di performance rock. E chi osa ribattere è in fottuta malafede. Concerto esagerato che porterò per sempre nel cuore. Lunga vita al verde di Berkeley!
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