È disponibile su tutte le piattaforme digitali Cose che ad un figlio non puoi raccontare, il nuovo EP del cantautore emergente romano Corpoceleste.
Cose che ad un figlio non puoi raccontare è il primo capitolo di un percorso indipendente, completamente autoprodotto, di cui il cantautore cura ogni singolo aspetto: dalla composizione alla produzione musicale, dalla direzione artistica e visiva alla distribuzione. L’EP sarà il primo di due, che introdurranno il nuovo concept album di Corpoceleste, descritto come una raccolta di fantasmi del suo passato, dove ogni traccia è dedicata a una persona, un’emozione o una situazione che hanno lasciato un segno indelebile nel cantautore. In questo primo assaggio della storia, Corpoceleste affronta diverse tematiche: da produttori assetati di sangue a storie d’amore inasprite da disturbi dell’ansia, fino ad arrivare al rapporto tra genitori e figli.
«Mi sembra di aver aspettato una vita che queste canzoni uscissero – afferma Corpoceleste – e ora che mi trovo alla pubblicazione effettiva, mi rendo conto di quanto io mi stia rendendo vulnerabile agli occhi degli ascoltatori. Queste saranno anche canzoni pop, dirette e orecchiabili, ma parlano comunque di sensazioni complesse, di verità scomode, di esperienze che mi hanno lasciato cicatrici profonde. Eppure, non sono mai stato tanto fiero della mia arte quanto lo sono ora. Per questo ho deciso di aprire l’EP con il brano “se esistessero dei mondi paralleli”, in cui mi espongo come mai avevo fatto finora, e l’ho chiamato “cose che ad un figlio non puoi raccontare”».
Il singolo scelto per la promozione dell’EP, dal titolo William Blake, è un emozionante brano dal sapore indie pop, che si apre con una peculiare interrogativa indiretta: «Ti ho chiesto se da quando mi conosci ti piace un po’ di più la musica». Nel corso del brano, che parte come ballad, l’ingresso della batteria nella seconda strofa sembra allargare lo spazio e amplificare il testo, che diviene man mano sempre più diretto e pungente, fino ad un bridge molto forte che vede protagonista una chitarra distorta e libera la rabbia e l’energia del cantautore.