Articolo di Carla Murialdo
Una storia di donne, molte donne unite nell’intento di cambiare la condizione femminile. Siamo nel 1895 a New York, dove una giovane immigrata italiana viene condannata alla sedia elettrica per l’omicidio del marito. Un’associazione che lotta per il voto alle donne si impegna profondamente nella sua situazione e incarica un’avvocatessa di difenderla.
È superfluo dire che le forze contrarie sono numerose, come testimoniano gli articoli commoventi dei giornali dell’epoca che l’autrice ci riporta come fossero una cronaca reale. I colleghi avvocati maschi la considerano un’isterica, ma ci sono coloro che la sosterranno e crederanno in lei. Soprattutto, incombe l’ombra della “mano nera”, che con minacce e testimoni scomparsi tenta di influenzare il processo.
Questa è una storia di coraggio e redenzione, di donne decise a cambiare il proprio destino. L’autrice ci offre un frammento di storia che ci riguarda da vicino: tutti abbiamo antenati che sono emigrati in America, e la loro storia è anche la nostra.
Little Italy, New York, aprile 1895. Una giovane immigrata italiana di nome Maria Inez Cortese, con una terribile storia di violenze familiari alle spalle, entra in una locanda e uccide con un colpo di coltello alla gola suo marito, Cataldo Motta, l’uomo che sua madre l’aveva costretta a sposare, rinunciando al ragazzo che amava. Questa almeno è la versione che sostengono nel corso del processo i due gestori della locanda, sulla base della cui testimonianza, la donna viene condannata alla sedia elettrica e rinchiusa nel carcere di Sing Sing. Agosto 1895. A Maria Inez viene riconosciuto il diritto di ricorrere in appello.
Non potendo permettersi un avvocato, la NAWSA, associazione femminile per il voto alle donne, decide di assumerne il patrocinio per salvarla almeno dalla sedia elettrica e, con una decisione che sconcerta e scandalizza, ne affida la difesa a una giovane donna, Ann Bennett, forse la prima donna degli Stati Uniti laureata in Legge e abilitata alla professione di avvocato. Attraverso momenti di forte tensione emotiva, in un alternarsi di speranze e disperazione, esaltazione e sconforto, la giovane avvocato, con l’aiuto del giornalista Charles Stevens e del poliziotto italo americano Joe Petrosino, ingaggerà una lotta contro il tempo, l’omertà, la paura, per scoprire la vera dinamica dei fatti e portarne le prove alla giuria.
Un palpitante caso giudiziario, una storia umana di coraggio, di passione, di forti valori morali e civili, che conduce il lettore passo passo dentro una vicenda intricata e scabrosa e lo tiene incollato fino all’ultima pagina, anzi: all’ultima parola.
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