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DALLA CENERE La voce di Salvatore Altieri

Intervista di Riccardo Gramazio

Lui stesso definisce triste e malinconica la propria musica, una scatola contenente paure, emozioni e talvolta rimpianti. Salvatore Altieri è senza dubbio un artista fuori dal comune, libero, profondo e delicato, un autore da ascoltare a luci spente, in solitudine e con la testa libera. Ricorda Bon Iver, forse, più per l’approccio artistico, ma in linea di massima è una figura davvero unica. Dalla Cenere, il suo disco d’esordio, è pura introspezione, un piccolo gioiello della scena alternativa. Giusto presentarlo, più che giusto…

E via di presentazione. Chi sto intervistando? Io lo so, i lettori di MDN no…

Mi Chiamo Salvatore Altieri e sono un cantautore. Sulla mia pagina, se si vuole approfondire, ci sono tutte le mie esperienze musicali, studi, pubblicazioni…

Quando hai deciso di dedicarti alla musica?

Ho Cominciato prevalentemente tardi, a 17 anni, nel lontano 1999. In essa ho trovato un rifugio sicuro, dalle paure, dalle insicurezze e dai problemi adolescenziali della vita. E’ diventata una valvola di sfogo in primis, poi una grande passione che coltivo da più di 20 anni. Ho iniziato con una chitarra classica con la cassa sfondata, pagata 15 mila lire, i primi accordi le prime canzoni …
Ma molto prima ho frequentato un corso di pianoforte\tastiere dai 12 ai 14 anni, ma l’ho frequentato controvoglia su imposizione dei miei genitori. Volevo solo provare una settimana, ma poi siccome “avevo preso un impegno” ci sono dovuto rimanere. Questa esperienza mi ha allontanato dalla musica invece di avvicinarmi, per poi riscoprirla in futuro.

Quali sono gli artisti, gli autori che più hanno influenzato il tuo pensiero e la tua creatività?

Amo tutta la musica, dal pop al metal e tutto è fonte di ispirazione per me. Il mio “primo amore” musicale è stato il grunge. Successivamente mi sono innamorato della chitarra solista e del solismo in generale. Infine ho intrapreso nel 2010 la strada del cantautorato, ma ho sempre prediletto l’alternative music.

Dalla Cenere è il tuo primo album, cosa puoi dirci?

E’ una storia lunga, le musiche risalgono addirittura al 2012. Appena prima della conclusione del lavoro e della pubblicazione, ho avuto problemi di salute seri, per questo il titolo Dalla Cenere. Ho abbandonato un po’ tutto, non ho toccato uno strumento musicale e non ho ascoltato musica per davvero parecchio tempo . E’ tutto finito in un cassetto. Poi nel 2019 ho ripreso il progetto in mano; i testi non mi rispecchiavano più, sono rimaste solo le musiche. In sette giorni, in una fredda settimana di gennaio, ho riscritto tutti i testi e tutte le melodie vocali. Era un altro disco…

Il brano del lotto che più ti rappresenta o al quale ti senti legato in particolar modo?

Tutti mi rappresentano molto, è un disco molto intimo che racconta la mia vita. Mi apro e confesso in pieno: ci sono tutte le mie paure, esperienze e speranze. Ma se devo dirti un brano in particolare scelgo Anche Quando Piangi. Da lì ho ricamato tutto e sento che mi rappresenta di più.

Le tue canzoni regalano interessanti spunti di riflessione. Ciò che più colpisce però è sicuramente l’amarezza generale, il disincanto, la disillusione. Le canzoni presentano una strana forma di solitudine emotiva…

Mah, è il racconto della mia vita, purtroppo per la maggior parte triste. Non voglio sembrare un depresso cronico, amo divertirmi e amo la vita, ma da buon cantautore rappresento questa vita, la mia , quello che mi ha colpito e segnato. Vivo in una valle semideserta di trenta abitanti, a due chilometri c’è un paese di 1500. Di cosa vogliamo parlare? La solitudine è il vento sono onnipresenti. Sono un menestrello di questi posti.

Un’esperienza negativa che ti ha toccato o cambiato?

Nel 2016, dopo una banale influenza. Ero nel mio studio e stavo completando il disco, ma non mi sentivo bene per nulla, non digerivo nemmeno l’acqua. Il colpo finale me lo diede il medico di base di allora. Il mio stato non migliorava, peggiorava, penso per colpa della sua sua terapia. Un’odissea. Alla fine, come ben servito, non mi ha permesso di curarmi nella clinica privata in cui mi ero recato per ulteriori accertamenti. Le sue testuali parole? «L’unica clinica è quella psichitarica.»
Mi hanno ucciso. Come detto, non ho toccato uno strumento musicale e non ho ascoltato musica per quasi 3 anni.

Cosa non sopporti del sistema o, in generale, del mondo che ti circonda?

Un pò tutto, si vive per comprare beni di lusso, fare carriera, guerre, inquinamento. Siamo un virus per questo pianeta se non peggio. Una piccola percentuale di persone è bella e fa del bene, ma è troppo piccola. Se così non fosse, vivremmo in un mondo diverso. E spero per questo meraviglioso pianeta che possa rifiorire senza l’essere umano. Manca poco, ci stiamo autodistruggendo.

Domanda scomoda, ma che devo farti. Cosa sta succedendo alla musica italiana?

Non ascolto un artista Italiano con interesse a parte Dario Brunori, dai primi anni 2000. Sono rimasto ai Marlene Kuntz di Catartica, ai Verdena, ai Bluvertigo, ai Massimo Volume, agli Estra e ai Linea 77. Forse in questi ultimi anni c’è stata una rifiorita grazie all’indie e al rap. Ci sono artisti che fanno cose interessanti, che hanno dato una sveglia alla musica preconfezionata dei talent, quella composta solo per vendere e che è senza contenuti.

Possiamo uscire da questo fastidioso loop?

Ne Stiamo uscendo pian piano, vedo un miglioramento, ma è sempre più difficile. Gli album non si fanno più, si campa con i singoli e con i tormentoni estivi …

So che stai lavorando a un nuovo progetto. A livello artistico, dove stai andando? Ci saranno differenze nette?

Sicuramente voglio più tempo da dedicare ai testi, il lavoro precedente è stato completato in fretta e furia. Finivo di abbozzare mentre registravo in studio. Anche musicalmente, ma sempre alternative o indie, come preferite. Mi vedo bene con questi vestiti per ora, ma sono aperto a tutto.

Un messaggio che vuoi mandare ai tuoi ascoltatori e ai lettori di MDN?

La mia musica è gratuita, si va su un link e si scarica in pochi secondi il lavoro di anni. Mi piacerebbe che le persone condividessero di più tutto questo lavoro. E’ un modo per crescere!

https://www.youtube.com/watch?v=E1C1uJ5rgvI

https://www.facebook.com/SalvatoreAltieriA/

 

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