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Davide Longo Il gioco della salamandra

 

Articolo di Carla Murialdo

 

Dopo il successo del commissario Bramante, Davide Longo introduce un nuovo personaggio, nato inizialmente come libro per ragazzi, ma che si rivela una lettura interessante per tutti. Ambientato a Torino, il romanzo segue le vicende di Olivo Depero, un ragazzo di sedici anni che deve il suo nome ai suoi genitori, i quali hanno ritenuto che “Olmo” non fosse adatto a lui.
All’età di otto anni, Olivo sopravvive a un incidente in cui perdono la vita i suoi genitori. Le lesioni riportate gli conferiscono un’intelligenza straordinaria, accompagnata da diverse manie. Le sue particolari abilità lo portano a collaborare con la polizia dopo la scomparsa di quattro ragazzi da un liceo torinese.
L’autore infonde ironia nei dialoghi e crea personaggi lontani dalla perfezione, le cui imperfezioni li rendono estremamente umani e vicini al lettore. È probabile che ci sarà un seguito, poiché, come tutti gli eroi, Olivo ha un compito ben preciso da portare a termine.

Olivo Depero, sedici anni, salta da una comunità all’altra da quando ha perso i genitori in un terribile incidente. Ama i libri, odia i congiuntivi sbagliati, indossa vestiti sempre uguali e dice al massimo seicento parole al giorno, lo stretto indispensabile per comunicare con il mondo. Anche se il mondo non ha segreti, per Olivo, che con la sua intelligenza straordinaria memorizza, deduce, intuisce, vede cose che nessun altro vede. È per questa sua dote che una commissaria di polizia disperata pensa che lui sia l’ultima possibilità per ritrovare quattro adolescenti scomparsi. Un caso in cui c’è qualcosa di strano che Olivo non riesce a capire. Esattamente come piace a lui. Età di lettura: da 12 anni.

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