Poesia di Francesco Montalto

 

Sentivo il sole accecarmi

ma era solo un puntino di luce

una lampada che lentamente si affievoliva.

Tu corri indietro e le porte si chiudono

Quelle candele sul sentiero

indicano la via maestra per il paradiso e l’inferno.

Fluttuo tra stanze di cemento gommoso

guardando dall’alto quelle sedie vuote

e gli altri che cercano di afferrarmi

Le nuvole coprono il cielo

e tra le ombre si perde la cognizione.

Tormente di vento muovono gli alberi

e l’orizzonte offuscato è humus per l’immaginazione

Impronte sulla neve tracciano il sentiero

e il freddo tagliente è ossigeno per la mente

Le figure sul pavimento creano confusione

E mi alieno

Le tazze di caffè nero come pece

si svuotano lentamente

Antenne come avvolti sulla mia testa

scandiscono i giorni che passano come treni.

megliodiniente

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