Di Carla Murialdo
Uno spaccato della vita in Italia negli anni ’80. Il libro parla di come si viveva sulle piattaforme petrolifere nel mar Adriatico. Il punto di vista di un giovane attivista del sindacato, i turni massacranti, i contratti al limite della legalità. Quando il nostro giovane tenta di cambiare qualcosa trova il muro innalzato dalla proprietà, ma anche da parte dei colleghi che hanno paura di perdere il lavoro. Si vede che lo scrittore conosce bene l’ambiente e gli anni in cui si svolge la storia, anche grazie all’attività sindacale svolta in prima persona. Una storia di molti uomini e donne che in quegli anni si sono battuti per cambiare in meglio il mondo del lavoro.
Anni ’80. Un giovane tecnico milanese viene assunto dalla Energy Oil e inviato a lavorare su una piattaforma petrolifera nel mare Adriatico. Una volta arrivato a bordo, in elicottero, scopre turnazioni estenuanti, un lavoro di estrema pericolosità, spazi angusti e convivenza difficile tra i lavoratori. Un non-luogo dove possono nascere profonde amicizie, terribili rivalità e invidie pericolose. Scoprendo che la maggior parte dei giovani lavoratori sono assunti con contratti di lavoro precario e soggetti al ricatto dei padroni del petrolio, Marco Radelli intraprende un percorso di impegno personale militante. Eletto delegato sindacale della piattaforma Camaleonte II, e divenuto attivista di un’organizzazione della sinistra extraparlamentare, dimostra l’illegittimità dei contratti di lavoro sottoscritti anche dalle stesse organizzazioni sindacali… Intanto, uno strano personaggio sbarca in incognito sull’impianto mentre è in arrivo una terribile tempesta. Durante la notte un tecnico della piattaforma cade in mare e affoga. In attesa delle autorità, bloccate dal maltempo, Radelli indaga sulla misteriosa morte del collega…