Ho ascoltato: EQUILIBRIO
Artista: Daniele Giugno
recensione di Carlo Amedeo Coletta
E niente, è sempre la solita storia. Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti. A parte il mio difficile rapporto con i dentisti, si va avanti con gli anni e ogni giorno ci si accorge di come i proverbi non passino mai di moda.
Mio padre non mi ha mai voluto comprare il motorino. Non c’è stato verso di convincerlo. Aveva promesso che, appena presa la patente, avrei trovato quattro ruote carrozzate ad attendermi fuori di casa ma prima di quel giorno non ci sarebbe stato nulla se non bicicletta, autobus o piedi. Da odierno padre, posso capire i suoi timori dell’epoca. Fatto sta, il 17 Aprile 1997 una già vecchia Y10 del 1985 occupava per la prima volta il suolo di fronte a casa e, sempre per la prima volta, il mio fondoschiena occupava il sedile di guida di questo potentissimo mezzo. Immagino che molti ragazzi di oggi non sappiano cosa siano i sedili ribaltabili. Bè, andateveli a studiare, potrebbe essere interessante. Fatto sta, la Y10 aveva i sedili ribaltabili. Quindi avevo i sedili ribaltabili. E sono sicuro che se avessi avuto la musica giusta, l’atmosfera giusta, non li avrei affogati in 2 di picche come invece è accaduto. Cavoli, avevo i sedili ribaltabili!
Ciò che mancava, son quasi sicuro, era un album come EQUILIBRIO di Daniele Giugno, chitarrista e anima Jazz. Per chi non conoscesse il genere, bè, c’è da dire qualcosa riguardo al jazz. Come in questo caso, Equilibrio è solo strumentale e Daniele Giugno se lo può permettere dato che è un eccelso chitarrista e un ottimo interprete del genere che lo ha portato a sviluppare e sperimentare attraverso la composizione di questo album grazie anche alle sue molteplici influenze di altri idiomi musicali. Considerate che, come disse qualcuno, se sentite una melodia e non sapete cosa sia, bè, quello è Jazz, anche perchè, citando uno come Amstrong, se hai bisogno di chiedere cosa sia il jazz, allora non lo saprai mai.
Se schiacciate play sul vostro dispositivo, invece, basteranno due note per capire di che si tratti. E’ una comunicazione, come quando fate una carezza a qualcuno che amate. In silenzio. Non c’è un messaggio verbale ma solo una comunicazione, più o meno intensa. E tanto basta. Quel gesto, la carezza, comunica tutto ciò che deve. E Daniele Giugno, nel suo EQUILIBRIO, comunica.
Personalmente, il titolo Equilibrio, all’inizio dell’ascolto, mi ha lasciato perplesso. Non era questa l’idea che avevo ascoltando le prime note, poi i primi brani. Era piuttosto un’emozione simile al cupo, vicina alla frustrazione. E allora, pian piano, ho capito. Almeno credo. Alla fin fine, la musica non è solo di chi la compone ma anche, forse soprattutto, di chi la ascolta. E le emozioni comunicate dall’artista possono essere lette dall’ascoltatore in base al proprio linguaggio di anima e cuore. Ognuno ha il proprio decoder delle emozioni. Il mio, a metà album, mi ha portato a immaginarmi in un sentiero scavato sul pendio di una montagna rocciosa. Non c’era bisogno di voltarsi a vedere ciò che avevo alle spalle. I brani ascoltati mi avevano già fatto capire che non era stato un cammino semplice. E anche guardando avanti, bè, il cammino appariva ancora lungo ma, in cuor mio, ho creduto fosse un cammino possibile, meno faticoso del passato ma non per questo poco impegnativo. Così, ascoltando e ragionando, forse ho sentito la comunicazione di Daniele Giugno: l’EQUILIBRIO è un punto di arrivo, non di partenza. E raggiungerlo, nel cammino della vita, non è semplice.
Un cammino, avete capito? E così torniamo all’inizio del problema. Un cammino con una Y10 del 1985 con sedili ribaltabili. Sarebbe stata tutta un’altra storia. Caro Daniele Giugno, dovevi iniziare prima a suonare la chitarra. Sappi di essere in debito, almeno concettualmente.
Per quanto riguarda Voi, amanti o meno del jazz, ricordate che ognuno di noi ha un cammino da intraprendere e portare a termine. Ci saranno buche profondissime da affrontare. Mi auguro anche picchi meravigliosi da raggiungere e da cui guardare l’orizzonte del mondo ai vostri piedi. Nel frattempo, se vi occorre una guida, provate EQUILIBRIO di Daniele Giugno. Potrebbe essere il navigatore che fa per voi.
A presto e, buon ascolto!
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Un estratto dall’album
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