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Genoa-Juventus: il migliore e il peggiore

Champions conquistata matematicamente, campionato chiuso e turnover in vista, non si doveva faticare in attesa della finale di Coppa Italia, mercoledì 11 maggio.
Nessuno dei precedenti motivi è una scusante per perdere una partita, soprattutto se sei alla Juventus.
Il DNA bianconero parla chiaro: “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, motto che non tutti i ragazzi ieri hanno incarnato.
Se la partita era cominciata con il piede giusto, non si poteva poi perdere la concentrazione. Tante prestazioni deludenti, altre (poche) invece meno. Il migliore e il peggiore in Genoa-Juventus.

IL MIGLIORE:
Già con le valigie pronte, colui che dovrebbe avere meno motivazioni per giocare bene.
È la Joya, è Paulo Dybala. Partito titolare ieri, ha gestito la situazione in attacco (con un Vlahovic ultimamente poco lucido) come solo lui sa fare.
Palla al piede e smarcamento dai giocatori, fraseggi con i compagni, movimenti senza palla.
Il tutto condito da un goal da fuori area di destro, premio dell’impegno che ha fornito nella partita e ogni volta che è stato chiamato in causa.
La scelta del rinnovo si può discutere, per alcuni è giusta, per altri meno, resta il fatto che perdere un giocatore come lui lascia un vuoto in campo e fuori. Perché non ha mai giurato amore eterno alla squadra, ma per la stessa ha lottato ben più di altri che invece l’hanno fatto.
Si distingue dagli altri, qualità eccelsa,
voto: 7.

IL PEGGIORE:
La più brutta partita stagionale, difficile anche da raggiungere con l’impegno.
Mattia De Sciglio ieri non ha indovinato una giocata, un passaggio, una chiusura.
Sin dall’inizio della partita ha commesso imprecisioni, regalando spesso il pallone agli avversari.
Se Dybala ha coronato la sua prestazione con il goal, De Sciglio l’ha fatto (negativamente) in due occasioni.
La prima è il pareggio del Genoa, situazione nella quale si è letteralmente perso l’avversario, che gli gira attorno e con vita facile riceve il pallone che insacca in rete.
La seconda invece è l’azione che porta al rigore e regala la vittoria al grifone.
Le due occasioni crocifiggono Mattia al muro: non ha scuse.
Ma in realtà le opportunità mancate ci sono state in tutta la partita.
Non è mai stato un top, ma ha sempre dato il suo contributo.
Ieri ha toccato il fondo delle sue prestazioni.
Voto: 3.


Giovanni Giglio

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