Ho letto: Houston ha un problema: prima parte
Autore: Alice Paoli
Recensione di Carlo Amedeo Coletta
Ci sono un italiano, un francese e un tedesco. No, questa era il classico inizio delle barzellette anni ’80.
Ci sono un finlandese, un’italiana e due sventole da copertina. Già meglio. Ci siamo quasi.
Proviamo allora a dire che c’è un ragazzo finlandese che prova a imparare l’italiano durante il periodo di
Erasmus da trascorrere nel nostro paese, una ragazza italiana con un soprannome americano a cui capita di
tutto, due ragazze che studiano all’università ma che potrebbero tranquillamente sfilare sulle passerelle
milanesi di alta moda. Tiriamo in mezzo un pizzico di invidia, mettiamo tra i piedi una dose timidezza,
insaporiamo tutto con una generosa manciata di umorismo e lasciamo che l’amore sia il profumo del
dessert, presente nell’aria già dall’antipasto.
Ecco, mescolate forte e potreste trovarvi a leggere: Houston ha un problema: prima parte.
L’autrice, della quale aveva tempo addietro recensito un inedito che attende ancora di venire alla luce, è
Alice Paoli, non una qualsiasi. Se fossimo negli anni ’80 me la immaginerei sempre attaccata alla macchina
da scrivere, con fogli sparsi ovunque, un cestino per la carta quasi vuoto e una miriade di pagine
accartocciare intorno alla scrivania. Alice utilizza un pc, invece, e per fortuna non deve lanciarne a terra uno
ogni volta che sbaglia o vuole riscrivere qualcosa. Fatto sta, questa autrice, che pare essere un cantiere
aperto e sempre attivo, ha da poco sfornato questo libro che si colloca tra il romance e la narrativa per
ragazzi. E nel cantiere c’è già la seconda parte! Sarà molto più romance, da qui il motivo della divisione in
due parti. Se a questo aggiungiamo l’inedito recensito qualche tempo fa, il libro già edito lo scorso anno
intitolato” Happily ever after” e la seconda parte di Monica Houston ha un problema, bè, non vedo come
altro immaginarla.
Veniamo a noi. Vorrete pur sapere che problema abbia questa Monica, altrimenti perché state ancora
leggendo?
Bene, Monica è una studentessa universitaria del secondo anno di Lettere. Ama leggere e circondarsi di libri.
Respira dentro sogni irraggiungibili e adora vedere il mondo nella penombra che la sua lampada a forma di
gallina sa donare alla stanza. Vive la propria vita da fuori sede in una casa che condivide con due ragazze,
Giusy e Alessandra, anch’esse studentesse. Le coinquiline le hanno affibbiato un grazioso nomignolo:
Houston. Monica, infatti, pare avere sempre un problema. Vi ricordate tutti Apollo 13, vero? La battuta di
Tom Hanks: Houston, abbiamo un problema! Appunto, proprio da qui deriva il soprannome di Monica.
Tutto parte dalla mattina in cui Monica, in ritardo e intenta a lavare i piatti, si accorge che qualcuno
chiacchiera su uno dei balconi dell’edificio che sta di fronte alla finestra della sua cucina. Non è un balcone
qualunque, però. Si tratta dell’appartamento esattamente di fronte al suo, stesso piano, stesso tutto. In
poche parole, chi sta su quel balcone può vederla mentre è in cucina. Monica, già di suo poco disponibile
alle nuove amicizie ma sempre impegnata a studiare e impartire ripetizioni per guadagnare qualcosa,
decide di escogitare un piano per evitare che le sue coinquiline riescano a conoscere i nuovi vicini di
balcone. Giusy e Alessandra hanno il brutto vizio di rendere la casa un porto di mare con gente che entra ed
esce a tutte le ore. Ci mancano solo dei nuovi vicini per turbare ancor più la sua già instabile quiete. Il piano,
nei giorni a seguire, fallirà miseramente e ne nascerà un susseguirsi di imprevedibili dinamiche e impietose
brutte figure.
Nel frattempo, la vita universitaria continua, così come le lezioni di italiano che Monica impartisce a uno
studente finlandese poco propenso allo studio. Qui si ride molto, devo dire. Voi sapevate che la lingua
finlandese ha 5 tipi differenti di infinito e, tenetevi forte, non ha il tempo futuro? Ecco, immaginate come
può essere imparare l’italiano.
Una sera, le due coinquiline invitano un gruppo di ragazzi a casa. Monica rimane rintanata nella sua stanza.
Sente i ragazzi chiacchierare e, aprendo la porta per andare in bagno, si accorge che stanno parlando
proprio di lei. Quando Giusy, quasi sottovoce, la definirà una “sfigata”, Monica si sentirà ferita al punto da
sentire dentro di sé l’invincibile desiderio di andarsene da quel posto, da quella città, da quel tutto di cui si
era circondata. Questa volta non ci sarebbero stati né i sogni né gli amati libri a tirarle su il morale.
Come sempre, a vent’anni o poco più, basta un attimo per cambiare le cose. Qualche imbarazzante
equivoco, qualche insperato spasimante, un appuntamento che neppure sembrava essere tale. Il tutto per
accorgersi che, adesso sì, Monica ha un bel problema.
Volete sapere quale? Non sono un oracolo, è inutile aspettare che sia io a dirvelo. Prendetevi il libro e
leggete. Sarà divertente!
Buona lettura allora, a presto!
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