“Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ricevuta dai padri: è perso per sempre.”
Ignazio Buttitta
Erbita è uno strumentale inedito di Bir Tawil, Carlo H. Natoli e Dario Defippo, punteggiato dalla voce campionata di Ignazio Buttitta che legge la sua poesia “Un Popolu”: l’idea che l’assassinio del dialetti e delle peculiarità linguistiche sia la vera arma contro le libertà dei popoli, soprattutto di quelli poveri e oppressi, non è mai stata cosi contemporaneamente attuale.
Se Erbita però, una delle ultime fiorenti città Sicula del 400 avanti Cristo che cercò di sopravvivere con accordi e poi resistenza all’imminente dominio greco dell’isola, rappresenta una forma di resistenza, non è di natura reazionaria o protezionistica: comprendere l’altro, e la visione che l’altro ha di noi stessi è fondamentale.
Per questo al brano originale, nella versione in duo, abbiamo deciso di affiancare i remix, riscritture e riletture più che altro, di amici, compagni e sodali, nelle loro vicine o distanti interpretazioni.
Bir Tawil :
Carlo H. Natoli, Chitarra Tenore, ‘Ngoni, Live Electronics
Dario Deflippo, Percussioni
Registrato, Missato e Masterizzato da Carlo H. Natoli @ RoofTop Studio, London (UK)
Remix, in ordine alfabetico, di Cesare Basile, Droning Maud, The Glass Keys, High Pit, Tazio Iacobacci, Lacinskij
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