Si è appena concluso il 2019, un anno per la Juventus e per i suoi tifosi, da ricordare per i risultati sportivi ottenuti (l’ottavo scudetto consecutivo resterà cosa irripetibile per chiunque) e per un’estate di calciomercato molto interessante e movimentata.
Ricordo che il più grande dirigente sportivo che abbia avuto la Juventus (senza noiose polemiche il giudizio è meramente di campo) diceva che la bravura di un dirigente si misura dalla capacità di saper vendere, perché a comprare, con disponibilità economiche, possono esser bravi tutti.
Volpone lui che affermazioni così le rilasciava dopo aver ceduto un certo Zinedine Zidane al Real Madrid per una somma allora spropositata di circa 140 miliardi delle vecchie lire e già aveva firmato gli acquisti di Buffon, Thuram e Nedved che tutti ricordano quale ciclo bianconero furono in grado di rappresentare, ma tant’è. La realtà è netta e insindacabile da questo punto di vista.
E allora partendo da questo presupposto è chiaro ed evidente che nei giudizi che hanno visto coinvolto il Chief Football Officer di Madama Fabio Paratici non si può non tenerne conto.
Promosso a capo dell’area tecnica e sportiva della Juventus, l’ex braccio destro di Beppe Marotta, ha vissuto un’estate a due volti. Incensato per il super colpo Matthijs De Ligt che il Barcellona era convinto di essersi già assicurato e inseguìto da mezza Europa, è finito sul banco degli imputati per non esser riuscito a “piazzare” gli esuberi di cui parlò lo stesso Maurizio Sarri nel corso di una sua conferenza stampa dalla lontana Cina. Come sosteneva Luciano Moggi, un bravo dirigente lo si valuta dalla sua capacità di saper vendere ma per il buon Paratici esistono un paio di valide attenuanti:
In definitiva una valutazione complessiva sul Paratici operatore di mercato e non talent scout la si potrà avere in maniera più realistica al termine della prossima sessione estiva di mercato quando con un anno di esperienza e di operatività alle spalle avremo tutte le carte per un giudizio più veritiero. Alla totale staticità sul fronte cessioni vanno però menzionati gli arrivi di Merih Demiral(1998), Cristian Romero (1998), Luca Pellegrini (1999), Kwang-Song Han (1998), Adrien Rabiot(1995) e, proprio nel momento in cui scrivo, di Dejan Kulusevski (2000) segno di lungimiranza e capacità programmatica. Voto 6,5. RIVEDIBILE
Ormai si è detto di tutto e di più del Mister dei 5 Scudetti consecutivi, delle 4 Coppe Italia e delle 2 Supercoppe Italiane oltreché delle 2 finali di Champions League conquistate e poi perse con Barcellona e Real Madrid (non esattamente lo Steaua Bucarest) che è inutile aggiungere altro. Se alla Juventus vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta, beh lui onestamente ha interpretato quasi alla perfezione il dogma bonipertiano. Voto 8 – PROMOSSO
Solitamente gli onori e gli oneri spettano all’allenatore capo ma nell’ultimo quinquennio di vittorie bianconere una menzione speciale spetta al secondo di Allegri che in tantissime occasioni è stato il vero artefice dei successi della Vecchia Signora con letture dei match e cambi in corsa che neanche il mister di Livorno avrebbe sfoderato dal cilindro. Voto 8. PROMOSSO
Arrivato dal Genoa con grandi ambizioni e la prospettiva di una maglia da titolare nel prossimo futuro, il ragazzo nativo di Latina non è riuscito, anche complice i suoi immancabili infortuni, a fare breccia nel mondo bianconero disputando una stagione ben al di sotto delle aspettative. Voto 5. BOCCIATO
Il Ministro della Difesa. Arrivato dal Wolfsburg nel 2011 per un pugno di noccioline si è rivelato negli anni uno degli acquisti più azzeccati di tutti i tempi. Non esagero ma se si analizzano costi, prestazioni e successi ottenuti con Barzagli in rosa, la Juventus e Marotta/Paratici compirono un sontuoso capolavoro nel portarlo a Torino. Anche la decisione di lasciare il calcio senza il rischio di ingrigire i suoi meravigliosi anni bianconeri sono indice di intelligenza sopraffina. Voto 9. LAUREATO
Il figliol prodigo. Aveva lasciato Torino per colpa di uno sgabello (per altro meritato) ma ha ben presto capito che nella vita si può sbagliare ma si può anche fare un passo indietro. E nel caso suo ha anche capito come nel calcio ci siano situazioni e feeling difficilmente ripetibili altrove. La Juve è casa sua e solo qui riesce ad esprimere prestazioni di un certo livello. Non benissimo per la verità la prima stagione dopo la pessima al Milan ma Bonucci resta un senatore bianconero. Voto 6,5. PROMOSSO
Alex Sandro – foto juventus.com
Dopo l’incredibile prima stagione in maglia bianconera si è perso. In molti hanno attribuito le responsabilità all’allenatore, altri alla mancata cessione di un paio d’anni fa. La realtà è che quello che doveva essere l’alternativa a Marcelo è diventato una copia sbiadita di Molinaro. La speranza è che con Sarri possa tornare più simile al miglior Ghoulam. Voto 4. BOCCIATO
Joao Cancelo – foto superscudetto.it
L’avvio di stagione aveva illuso un po’ tutti, sottoscritto compreso. La capacità di uscire da situazioni intricate palla la piede e soprattutto la capacità di creare superiorità numerica sembravano aver fatto trovare alla Juventus il terzino destro più forte da tempo. Da dicembre in poi il portoghese si è perso e disperso tra infortuni e capricci che ne hanno determinato la cessione. Irritante per indolenza e supponenza e scarsa attitudine difensiva oltre al fatto che anche al Manchester City di Guardiola passi più tempo a scaldare la panchina che il prato verde dovrebbero far riflettere chi ancora oggi accusa i dirigenti juventini per la sua cessione. Voto 4,5. BOCCIATO
Quando nel 2017 arrivò dal Boca nell’affare Tevez in molti non ne conoscevano il potenziale. In molti ma non Fabio Paratici che pretese che il ragazzo fosse inserito a parziale contropartita per assecondare la volontà dell’apache di far ritorno in Argentina. Bentancur ha gamba, tecnica e visione di gioco. E’ giovane e quell’irruenza dovuta all’età, all’inesperienza e al suo sangue uruguagio devono essere controllati e limitati. Da lì in poi, se riuscirà a garantire inserimenti e gol, la Juventus avrà in squadra uno dei centrocampisti cardine per il prossimo futuro. Voto 7. PROMOSSO
Emre Can – foto calciomercato.com
Rappresenta probabilmente la più grande sconfitta dell’ultimo Allegri. Ha vissuto una stagione pessima che ne ha visto il deprezzamento clamoroso e il tentativo di cessione in estate. Tutti i tentativi di inserirlo in qualche trattativa sono fortunatamente naufragati ed hanno consentito alla Joya di ritrovare se stesso la Juve e quell’allegria che dovrebbe esprimere sempre il volto di questi ragazzi che fanno uno dei lavori più belli del mondo. Oggi Dybala rappresenta un plus pazzesco nelle mani della Juventus. Voto 4,5 sino a luglio. Voto 8,5 da agosto a dicembre. PROMOSSO
Douglas Costa – foto repubblica.it
Il brasiliano rappresenta uno dei più grandi enigmi del mondo Juve. Arrivato dal Bayer Monaco per “soli” 40 milioni di euro con la nomea di top player, col tempo si è rivelato un giocatore decisamente discontinuo e poco affidabile. In condizioni ottimali è certamente un top assoluto ma la sua innata discontinuità spesso dovuta anche a frequenti infortuni ne fanno un giocatore sul quale è un azzardo fare affidamento. E così alterna spesso partite devastanti a periodi (spesso molto lunghi) nei quali varia tra l’impalpabile e l’inconsistente. Per una buona cifra lo avrei venduto perché anche quest’anno la pasta è la stessa. Voto 5. BOCCIATO
SuperMario è uno di quei giocatore che la gran parte degli allenatori porterebbe con sé in ogni battaglia. Giocatore generoso, combattivo e vincente ma con l’evidente quanto grosso limite di non digerire, anche nel rispetto dei suoi compagni, nessuna panchina. Gettarlo nella mischia a partita in corso è più deleterio della peste. Però è un giocatore che alla causa ha dato tutto. Peccato per questi ultimi 5 mesi trascorsi fuori rosa per il bene della squadra. Voto 6,5. RIVEDIBILE (ma non lo rivedremo più).
Sì proprio lui. Incredibile ma vero, impensabile solo qualche anno fa, un sogno diventato realtà. Non avrà vinto la classifica cannonieri né la Champions League ma l’acquisto del secolo è un capolavoro di Fabio Paratici ben coadiuvato dal Presidente Andrea Agnelli. Portare il Re a Torino è stata un’operazione sanguinosissima ma per l’Azienda Juventus ha significato un balzo spaziale nel futuro. Con CR7 dal marcketing, al merchandising a tutto quello che ruota intorno al mondo bianconero ha decuplicato il proprio valore. La Serie A stessa, che ne dicano gli invidiosi, ha ripreso vigore e la corsa ai biglietti per gli stadi in giro per l’Italia si è fatta sentire. Il match di ritorno con l’Atletico Madrid, nella quale realizzò una strepitosa tripletta, ci ha fatto vedere da vicino l’extraterrestre. Giocatore che non ha bisogno di commento alcuno. Semplicemente spaziale. Voto 8. PROMOSSO
Dulcis in fundo il Presidente. Cosa dire di colui che ha fortemente voluto portare la Juventus nell’élite del calcio europeo e mondiale? Che dire di colui che ha trasformato una semplice società di calcio in una vera e propria azienda che oggi rappresenta un vero e proprio marchio nel mondo? Al netto delle contestazioni e di coloro che storcono il naso anche verso Andrea Agnelli il Presidente merita il massimo dei voti per quanto fatto fino ad ora e per quanto intende fare come esposto nel corso dell’Assemblea degli Azionisti di fine ottobre. La Juventus è in buone mani e l’imprenditore Agnelli ha le idee chiarissime sullo sviluppo dell’azienda per il raggiungimento dei massimi obiettivi economici e sportivi. Voto 9. PROMOSSO.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
https://lgramellini.altervista.org/i-miei-voti-alla-juventus-per-il-2019/
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