Articolo di Carla Murialdo
Nicola Valentini è uscito vincitore dell’ottava edizione del Concorso La Quercia del Myr, e ne sono onorata lettrice. Il suo romanzo narra una vicenda sconvolgente che ha il potere di restare con il lettore anche dopo l’ultima pagina. In una casa protetta, sette donne vengono brutalmente trucidate, e subito dopo l’edificio viene incendiato, distruggendo ogni traccia dell’accaduto. Dieci anni più tardi, il caso riemerge: una giornalista si suicida e a Milano si verificano una serie di misteriose morti, tutte caratterizzate da una violenza estrema.
Il romanzo affronta un tema purtroppo molto attuale: il femminicidio. Racconta di come un uomo, spinto dalla sete di vendetta per un torto subito, possa arrivare a compiere una strage. Sebbene la trama sia ispirata a un fatto realmente accaduto, è anche un doloroso richiamo alla realtà di un fenomeno che non smette mai di ripetersi.
Valentini riesce a trasmettere con forza e intensità tutta la brutalità della storia, ma allo stesso tempo dà voce alle vittime, offrendo loro una sorta di giustizia narrativa. Con uno stile teso e coinvolgente, l’autore non solo racconta l’orrore, ma cerca anche di rispondere a domande che restano senza risposta, invitando alla riflessione su un tema che riguarda tutti.
Milano, quartiere Barona, 2010. Un incendio distrugge una casa accoglienza uccidendo le sette donne ospitate nella struttura, in quella poi ribattezzata “la strage dei sette angeli”.
Milano, 2021. L’investigatore privato Rolando Ferri, un ex poliziotto dell’antimafia, tormentato dai fantasmi del suo passato, riceve l’incarico di far luce sul presunto suicidio di una giovane giornalista. Negli stessi giorni, il commissario Francesca Costa indaga sull’assassinio di un balordo già noto alle forze dell’ordine e membro di una band musicale, gli Smoke City.
In una Milano attanagliata dalla pioggia, Costa e Ferri sveleranno il nesso tra le rispettive indagini e la strage di undici anni prima.