Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta,

muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale; nè sa quando una simile orma di piè mortale la sua cruenta polvere a calpestar verrà.

Così i primi due versi di quella che può considerarsi a tutti gli effetti, soprattutto per i tifosi della Vecchia Signora, la Poesia con la P maiuscola. Ci aveva visto lungo Alessandro Manzoni, così come Alessandro Del Piero che a Udine, quel 5 maggio 2002, firmò il 2-0 col quale la Juventus si accingeva a vincere il suo 26esimo scudetto.

Ci aveva visto lungo il sottoscritto quando ancora adolescente si innamorò del Manzoni e della sua epica “Il Cinque Maggio” nel corso degli studi alla scuola media inferiore perché evidentemente quella data era nel destino di noi tifosi bianconeri.

Ma vendendo alle cose serie, “Il Cinque Maggio” è poesia, quel 5 maggio è, e resterà per sempre, la data di uno dei più grandi, belli ed emozionanti trionfi negli italici confini perché maturato dopo una rincorsa entusiasmante che vedeva la Juventus, a 5 giornate dal termine del campionato, a 6 punti dall’Inter prima in classifica e a 3 dalla Roma seconda.

Ma l’apoteosi si consumò all’Olimpico di Roma dove i nerazzurri, contro una Lazio che non mollò nulla, finirono sconfitti sotto i colpi di Poborsky (doppietta e santo subito), Simeone (interista vero) e Simone Inzaghi oggi vero condottiero dei biancocelesti. Il tutto mentre a Udine la Juve era in attesa e a Torino la Roma, battendo i granata, scavalcò l’Inter che finì terza tra le lacrime indimenticabili di Ronaldo (il fenomeno) e Materazzi incredulo perché convinto che nel calcio si potesse anche non opporre resistenza (indimenticabile il suo labiale immortalato dalle telecamere).

Così il 5 maggio 2002 regalò ai bianconeri uno scudetto indimenticabile che ancora oggi è festeggiato come in Francia il 14 luglio si festeggia la “Presa della Bastiglia” o negli Stati Uniti il 4 luglio “Il giorno dell’Indipendenza“.

Non potevo esimermi dal festeggiare e condividere con tutti voi, cari tifosi della nostra amata Vecchia Signora, il ricordo di quel 5 maggio che anche a distanza di 18 anni resta sempre pura Poesia.

FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI

https://lgramellini.altervista.org/il-cinque-maggio-e-poesia/

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