Sono trascorse oltre 72 ore da Lazio-Juventus e quando la mente torna al minuto 93 e 40″ una strana sensazione mi attraversa la pancia. Quella pancia che, a caldo, spesso prende il sopravvento sulla ragione e motivo per il quale bisognerebbe evitare commenti nell’immediato dopogara. Con il mento appoggiato sul palmo della mano, lo sguardo incantato ad osservare i meravigliosi colori dell’autunno e le dolci note di un White Shadows, di uno straordinario Chris Martin dei Coldplay, ritorno a domenica pomeriggio.
Quella che sembrava una sciagurata domenica del pallone, alla luce dei risultati complessivi delle rivali, della classifica e, perché no, della conferma del 3-0 a tavolino sul Napoli, il mio Gram bicchiere di quest’oggi è mezzo pieno. Non perché la “sanguinosa” palla persa o, se preferite, regalata da Dybala alla Lazio sia meno dolorosa, bensì perché a freddo, rivista la partita, c’è tanto di buono da cui ripartire.
Domenica in casa del biancocelesti, seppur privi di Immobile, i bianconeri non hanno concesso praticamente nulla agli uomini di Inzaghi, tenendo bene il campo, offrendo diversi spunti interessanti fatti di aperture e verticalizzazioni con un Kulusevski consapevole del proprio potenziale ed un Morata sempre più leader del centro dell’attacco.
Miglioreremo ancora e per farlo vedrete che il rientro di De Ligt, a dare sicurezza a tutta la retroguardia, sarà determinante. Se le distanze tra i reparti resteranno brevi per tutti l’arco dei 90′ ci sarà da divertirsi perché l’idea di gioco di Andrea Pirlo è molto più interessante di quanto molti sapientoni lo abbiano precocemente etichettato in maniera negativa. Sì, perché col pieno recupero dell’olandese, il calcio come tutti i giochi di squadra vive di meccanismi fondamentali, cresceremo anche in mezzo al campo, dove McKennie si è già rivelato un jolly importante, Rabiot non è nemmeno lontano parente della copia sbiadita della passata stagione e dove Arthur reciterà un ruolo fondamentale. Crescerà di condizione anche Bentancur e a quel punto avremo una squadra equilibrata che potrà garantire anche quell’intensità che sino ad oggi la si è vista solo a sprazzi.
Intanto la Juventus, con tutti i “problemini e problemucci” avuti sino ad ora è nelle zone alte della classifica a soli 4 punti dalla vetta, in crescita e con ancora tanti margini di miglioramento, a cominciare dall’esperienza che sta maturando Andrea Pirlo.
Per le sentenze ci sarà tempo, per oggi mentre Chris Martin con i suoi Coldplay stanno sfumando, torno al presente e mi godo il mio Gram bicchiere mezzo pieno.
Appuntamento al prossimo Gram bicchiere.
FONTE: IL BLOG DI LUCA GRAMELLINI
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