Di Andrea Taranto
Il protagonista non ha mai fretta.
Egli procede così piano che i suoi passi sono impercettibili all’occhio umano.
Ogni giorno egli immette una goccia soltanto dentro il suo mare della vita. Mai due.
Ogni giorno egli percorre un centimetro in più lungo la strada della sua vita. Mai due.
Ma i suoi compagni di viaggio commentano:
<<E’ matto: così resta sempre al punto di partenza>>.
Oppure <<Chi si ferma è perduto>>.
E ancora <<Sbrigati! Se non corri il leone ti ucciderà>>.
Ma il protagonista non si fa cogliere dall’inquietudine di fronte a queste incaute affermazioni.
Egli conosce bene il suo corpo e se stesso; e sa perfettamente come e quando agire.
Egli inoltre sa con certezza che giungerà alla sua meta incolume e senza inciampi, sebbene ciò richieda molto tempo: forse anche più del previsto.
Ah, quanti ne ha visti cadere giù dalla montagna perchè colti dalla frenesia!
Il Tempo invece lavora a suo vantaggio: egli domina l’impazienza, si sottrae da gesti precipitosi e non coglie mai il frutto ancora acerbo.
Il protagonista sa benissimo che Roma non è stata costruita in un solo giorno.