“IL SOGNO AMERICANO DEL TOMATO BASEBALL CLUB“.
117 Pagine, editore indipendente Giovanni Tommasini.
Data di pubblicazione: 01 Dicembre 2019.
Sinossi:
Chi ha giocato a baseball, a mio giudizio, è una persona per certi aspetti speciale. Il baseball non è uno sport qualunque, il baseball non forma solo atleti veri. Il baseball forma uomini particolari. Come Giovanni Tommasini. Giocatore di baseball e oggi scrittore. Lui è passato per quel campo di forma particolare che si chiama diamante. Il verde dell’erba, la terra rossa; metti il caschetto, impugni la mazza e ti appresti a entrare nel box di battuta. Tu contro tutti: su quella collinetta c’è il lanciatore pronto a sfidarti; intorno a lui, i suoi compagni di squadra pronti a eliminarti se non ci riesce quel lanciatore.
Giovanni Tommasini l’ha vissuto sulla sua pelle, ha provato cosa significa scivolare su quella terra rossa per arrivare in base prima che i difensori avversari riescano ad eliminarti.
Una mail, una telefonata e ho conosciuto Giovanni. Dopo aver scambiato due parole ho subito capito quanto il baseball sia ancora nella sua vita. Quando poi ho letto Tomato, il suo primo racconto, mi sono reso conto quanto sia speciale questo autore ligure. Tutto il bello, tutta la magia di questo sport si ritrovano nei suoi scritti, prendendo spunto dalla nascita della prima squadra di baseball nella città di Sanremo fino alla favolosa storia di Alex Liddi. Il primo vero professionista da Major League italiano. Di Sanremo.
Quelli di Tommasini non sono semplici racconti. Con le sue citazioni di grandi scrittori, di grandi compositori e di grandi poeti, riesce a fare del baseball un insegnamento di vita. Il baseball non solo come sport di squadra ma come vera e propria palestra di vita. In ogni suo ruolo, dal lanciatore al ricevitore, dall’interbase all’esterno, questo sport ha qualcosa da dare.
Scrive Tommasini parlando del lanciatore in Nove Le Punte Di Diamante: “La traiettoria richiesta dal ricevitore, una possibilità di attracco per il battitore; l’incontro della mazza con la pallina lanciata, lo sbarco sognato sul nuovo mondo.
Eroi. Possiamo essere eroi, per un solo giorno e per sempre”.
Da lì sono arrivare le pubblicazioni sul mio sito Baseballmania, perché ho creduto subito in quello che Giovanni mi stava proponendo. Mai nessuno in Italia aveva scritto di baseball nel modo in cui lo ha fatto lui. Dai primi racconti a quelli che Giovanni ha iniziato a scrivere in seguito, qualcosa è nato anche dallo scambio delle nostre idee, come lo splendido racconto della vita di Agostino Liddi. L’origine di Alex Liddi.
Poi tutto è successo in poco tempo, perché i racconti di Tommasini volano veloci, come una dritta oltre le 90 miglia di un pitcher di Major League. Fino ad arrivare a questo libro che raccoglie, con un filo conduttore unico, tutti i racconti di questo grande scrittore ligure. Il primo grande scrittore di baseball in Italia.
Chi ha giocato a baseball è una persona speciale.
Quando avrete finito di leggere questo libro avrete capito anche il perché.
Introduzione ai racconti sul baseball
Questi racconti, che letti insieme possono essere visti come un trattato sul gioco del baseball, vi introdurranno nel particolare e affascinante mondo del battiecorri.
Si narrano le vere vicende di una quindicina di ragazzini che, dai sotterranei di un parcheggio nel centro della spettacolare Sanremo di fine anni Settanta, appena undicenni, inizieranno a far propri i segreti di quest’arte.
L’Arte Del Baseball raccoglie dodici capitoli di questa fantastica avventura che, in pochi anni, porterà questi adolescenti dalle “catacombe” alla serie A.
Il baseball è narrato come grande metafora della vita. Uno sport che, contemplando sia la sfida individuale sia il coinvolgimento di squadra, dà la possibilità – a chi ha la fortuna di apprenderne i segreti e la più sincera filosofia – di cambiare per sempre il proprio rapporto con la realtà, richiedendo una grande capacità di articolare e prevedere le infinite possibilità che lo sviluppo del gioco consente.
Due grandi maestri accompagneranno in questa crescita interiore i quindici piccoli inconsapevoli eroi del baseball, trasmettendogli, ciascuno, la propria unica e irripetibile visione del gioco, ma anche della vita.
Questo è ciò che io ho vissuto in quegli anni, e nelle pagine di questo libro si potranno assimilare regole (le regole per la libertà) e trame di gioco, ma soprattutto l’esperienza di questa squadra che è una grande testimonianza dei più veri, autentici e puri valori dello sport e delle relazioni umane.
Si prende spunto da questa esperienza unica vissuta a Sanremo tra il finire degli anni Settanta e la metà dei Novanta per descrivere le diverse e innumerevoli situazioni che, a partire da precise regole, possono prendere vita e coinvolgere tutti coloro che hanno la fortuna di approcciare il baseball. Una disciplina paragonabile a nessun’altra, che prevede, al di sopra del coach, dell’allenatore, la figura del “saggio”. Per molti aspetti si avvicina alla filosofia e mentalità degli indiani. Segnali segreti, strategie appropriate secondo le diverse individualità degli avversari…
Una volta fatta propria l’essenza profonda di questo affascinante sport, non è più possibile dimenticarne l’esistenza.
Nel corso della lettura, senza fatica si approcceranno i momenti più importanti di questa disciplina per capirne le regole e lo svolgimento di una partita. Per poi uscire di casa, tracciare un quadrato 18 per 18, decidere l’angolo sul quale piazzare la casa base e, di conseguenza, le altre tre basi necessarie per tornare all’origine… e iniziare a giocare.
Non rimane che augurarvi una buona lettura.
Giovanni Tommasini
INCIPIT:
Era così che ci chiamavamo. Le casacche erano gialle e arancioni con scritto sul petto TOMATO.
A me Tomato faceva venire in mente quelle belle scatole di pomodoro che avevano ispirato Andy Warhol. Noi eravamo così, piccoli contenitori pieni di polpa rossa vivissima.
Avevamo deciso di giocare a baseball e chiesto una palestra al Comune.
E il Comune (che probabilmente avrà pensato: “Baseball? Che roba è?!”) ci aveva dato i sotterranei di un posteggio nel centro della città dei fiori. Il piano zero di tre piani, dei quali già i primi due sotto il livello del suolo.
Noi chiamavamo la nostra “palestra” le catacombe.
Insieme a noi, in quel luogo dalle pareti rocciose completamente e sempre grondanti umidità, c’erano “quelli che si bucano”. Noi da una parte a perderci dietro a una maledetta pallina, loro al lato opposto, presi da una maledizione, persi in labirinti di dolore.
C’era una reciproca indifferenza mista a rispetto, tra i due “gruppi”: nessuno voleva perdere quel posto.
In strada, aspettando che arrivassero tutti i compagni, senza i quali mai avremmo voluto scendere laggiù, spesso iniziavamo a lanciarci la palla, per scaldare il braccio… e ogni tanto una cadeva lì sotto.
In quel caso, al responsabile della mancata presa o del lancio sbagliato (erano discussioni infinite, surreali) toccava andare a recuperarla, da solo, con la consapevolezza di poter incontrare faccia a faccia quei ragazzi che, al posto del braccio, scaldavano un cucchiaio al quale chiedevano la restituzione di un calore mai provato.
Una volta arrivati tutti, si scendeva insieme. Dovevamo ancora imparare l’arte del baseball, ma eravamo già una vera squadra, sicuri che niente ci sarebbe capitato e che i nostri vicini avrebbero capito la nostra missione. Era una relazione di reciproca comprensione. E quando una pallina li raggiungeva, con un sorriso come per scusarsi, ce la rilanciavano.
Stava nascendo il Sanremo Baseball Club.
La paura di una discesa in solitaria si trasformava in un entusiasmo sordo scandito dal secco incontro della pallina con il guanto durante i lanci che aprivano ogni allenamento.
Uno di fronte all’altro, alternavamo il lancio alla ricezione, guardandoci negli occhi per cercare di capire che ci stavamo a fare, in quel luogo: dieci anni appena compiuti e la mano spaccata in due dalla pallina appena ricevuta.
“Ho la mano ghiacciata, come faccio a ricevere ’sta pietra che lei ci dispensa manco fosse un’ostia?!” pensavamo guardando il nostro maestro. Solo lui sapeva.
Lo avremmo capito anche noi una volta iniziata la primavera, quando avremmo fatto gli stessi esercizi con il caldo e sul diamante nell’unico campo da baseball tra Liguria e Costa Azzurra, e la sensazione provata sarebbe stata come quando, dopo dieci ore di sci, dagli scarponi si passava ai moon boot: una sensazione di liberazione, come volare.
Ma tutto ciò, per il momento, non potevamo neanche sognarlo.
E non era permesso lamentarsi.
Infatti, dopo le prime ricezioni, il dolore si scioglieva in calore e la pallina diventava un tutt’uno che andava dal nostro guanto al braccio del nostro compagno, il quale, lancio dopo lancio, ne avrebbe ricevuto uno più violento di quello da lui appena eseguito.
Ci davamo dentro come matti.
C’erano solo due guantoni completamente diversi dagli altri. Quello del prima base e quello del ricevitore. Entrambi molto ambiti, soprattutto perché permettevano difendersi al meglio dalla bastardaggine di quella pietra che non avevamo ancora deciso se amare o odiare.
Il più bello era quello del ricevitore. Tondo, con i bordi spessi e morbidi, due grandi labbra magiche, risucchiava la palla senza far provare alcuna sofferenza a chi lo usava. Tutti lo volevamo, ma solo uno lo poteva avere.
A chi, questo privilegio? Che qualità doveva avere il ricevitore? Quali la prima base?
Per il momento ci si alternava in tutti e nove i ruoli, ma per ciascuno era prevista una personalità e delle abilità uniche e differenti. Non ne eravamo ancora consapevoli, facevamo solo ciò che ci veniva indicato dai nostri due allenatori.
BIOGRAFIA:
Ama definirsi come uno “scrittore per caso” Giovanni Tommasini. “Scrittore per caso” dal 2013, per l’esattezza. Sicuramente non è uno scrittore qualunque a giudicare dalla risonanza che hanno ottenuto tutti suoi libri le cui narrazioni seguono indistintamente le orme di tematiche sociali e civili, soprattutto in merito alla “costruzione di una relazione d’aiuto”. Per Giovanni Tommasini l’impegno sociale è una mission non casuale. Sanremese, classe 1966, dopo la laurea in scienze politiche conseguita all’università di Genova, ha dedicato la sua vita portando aiuto nei contesti più bisognosi della società. Educatore e seminarista iscritto all’albo professionale e inizialmente impegnato come collaboratore nei consultori familiari di quartiere in qualità di assistente domiciliare, dal 1994 è educatore nei centri diurni e nelle case famiglia della Cooperativa Genova Integrazione, a marchio Anffas. Le sue esperienze professionali maturate sul campo ne fanno una voce autorevole per comprendere il panorama dei mali che affliggono le tante realtà sociali del nostro tempo.
Nei suoi seminari, propone dibattiti e laboratori su autismo, scrittura emotiva, dipendenza da internet, cultura sportiva e nuove generazioni.
È autore di diversi libri, tra i quali notevoli sono i saggi “Papà mi connetti?”, “Il virus siamo noi”, “Emozioni e parole. La scrittura emotiva”.
Non meno importanti e intensi i testi di narrativa “Il sogno americano del Tomato Baseball Club” “La musicalità del silenzio. Il nostro autismo e quello del mondo attorno a noi”, “Una vita senza. Una storia di quotidiana resilienza”, “L’ultima lettera alla mia prima fidanzata”, “Terra battuta. Essere vivi e scendere a rete, questa la felicità”.
Le sue ultime pubblicazioni, prodotte e disponibili per l’acquisto dal settembre 2023, “Panico ben temperato”, “Mondo contrario”.
Tutte le proposte editoriali di questo prolifico autore sono state dallo stesso prodotte e pubblicate su Amazon.
Those who play baseball are, in my opinion, in some ways special persons. Baseball isn’t just any sport, it doesn’t just form real athletes. Baseball forms particular men. Like Giovanni Tommasini. A baseball player and today a writer. He passed through that field with a particular shape called a diamond. The green grass, the red dirt; put on a helmet, hold the bat and you are about to enter the batter’s box. You against everybody: on that little hill is the pitcher ready to challenge you; all around him, his teammates are ready to eliminate you if the pitcher fails to do so.Giovanni Tommasini lived it on his skin, he experienced what it means to slide on that red dirt to get to the base before the opponent’s defenders could get you out.An email, a phone call, and I met Giovanni. After exchanging a word or two I immediately understood how much baseball is still part of his life. Then, when I read Tomato, his first story, I realized how special this Ligurian author is. All the beauty and magic of this sport can be found in his writings, getting inspiration from the birth of the team in the city of Sanremo up to the fabulous story of Alex Liddi. The first real professional Italian Major League player. From Sanremo.Tommasini’s are not just ordinary stories. With his quotes from great writers, composers and poets, he can make baseball a lesson of life. Baseball not only as a team sport, but like a real gym of life. In every position, from pitcher to catcher, from shortstop to the outfield, this sport has something to give.Tommasini writes about the pitcher in Nine Spearheads: “The trajectory requested by the catcher, a dock for the hitter; the bat meeting the pitched ball, the dreamed land on the new world.Heroes. We can be heroes, just for one day and forever”.From there the decision to publish on my website Baseballmania, because I believed right away what Giovanni was proposing me. No one in Italy ever wrote about the baseball the way he did. From the first stories, to those Giovanni wrote later on, something was born also from our exchange of ideas, like the fantastic tale about the life of Agostino Liddi. The origin of Alex Liddi.Then everything happened in a short time, because Tommasini’s tales fly fast, like the 90 miles fastball of a Major League pitcher. Up to this book which collects, like a single theme, all the tales of this great Ligurian writer. The first great baseball writer in Italy.Those who played baseball are special persons.When you will get to the end of this book, you will understand why.
LINK AMAZON:
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LINK INTERVISTA:
http://www.ilbardelbaseball.com/il-sogno-di-giovanni-tommasini-da-andy-warhol-ad-alex-liddi/
Link pagina di presentazione libri di cultura sportiva di Giovanni Tommasini:
https://giovannitommasiniscrittore.blogspot.com/p/cultura-sportiva-tre-libri-per-tornare.html
VERSIONE IN INGLESE:
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PAGINA DI PRESENTAZIONE OPERE IN INGLESE “TRUE LIFE STORIES”:
https://giovannitommasiniscrittore.blogspot.com/p/true-life-stories-giovanni-tommasini.html
LA COLLANA “TRUE LIFE STORIES” SU AMAZON:
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