Dopo anni di difficoltà è tutt’altro che facile ritrovare il ritmo per giocare tre partite nell’arco di una settimana e per certi versi era anche lecito aspettarsi un passo più letargico del Valencia in campionato rispetto a quanto visto un anno fa. Nessun ridimensionamento tecnico ma solo un difficile adattamento fisico: Marcelino e i suoi in Liga non vanno, o quantomeno hanno cominciato ad andare troppo tardi. Ancora in corsa sì per un piazzamento nelle prime sette, ma forse la via più rapida per restare in Europa è provare a vincere uno dei due trofei per i quali sono ancora in corsa.
Copa del Rey ed Europa League, coppe formato Valencia. La concorrenza è alta, in certe ottiche anche esagerata ma il Valencia di quest’anno può e deve essere la squadra copera per eccellenza. Se gli obiettivi nell’arco delle 38 giornate possono essere complicati da raggiungere per una questione di costanza e dispendio di energie, nelle sfide andata e ritorno la squadra di Marcelino ha sicuramente qualcosa da dire, anche se ciò che si è visto nella prima metà di stagione ancora è insufficiente.
Il Valencia nel girone di Champions ha vinto solamente due partite: quella obbligatoria in casa con la quarta fascia, lo Young Boys, e quella purtroppo per loro inutile contro il Manchester United all’ultima partita a qualificazione già compromessa. Nelle partite chiave sono arrivate ottime prestazioni ma scarsi risultati: 0-0 a Old Trafford nonostante una prova che meritava qualcosa in più così come la sconfitta dell’Allianz Stadium di Torino dove la Juventus ha trovato non poche difficoltà.
Ma se non fosse stato per quel gol di Fellaini all’ultimo secondo in Manchester United-Young Boys il Valencia sarebbe agli ottavi di finale e con merito e da queste certezze deve ripartire. Avrà un sedicesimo di finale alla portata con il Celtic in Europa League e grazie alla vittoria contro lo Sporting Gijón, seppur con qualche difficoltà nonostante un avversario di una categoria inferiore, si è qualificato per i quarti di finale di Copa del Rey dove attende il sorteggio di venerdì per conoscere la sua avversaria.
Tutto passa dalla capacità di saper interpretare queste partite, per arrivare quantomeno a sognare di potersi giocare un trofeo a fine anno: certo la concorrenza si chiama Real Madrid o Barcellona da una parte e Napoli, Arsenal, Chelsea dall’altra e il cammino sarà tutt’altro che semplice. Ma l’upgrade necessario per il Valencia è quello di diventare una temibile avversaria one-shot, quella che nei 180′ può far letteralmente saltare il banco.
(Simone Gamberini)
Fonte: http://www.footbola.it/il-valencia-e-i-sogni-nelle-coppe/