Come un chiodo ama il muro è un documentario nato per raccontare non tanto la storia dei Vintage Violence quanto le persone dietro gli strumenti musicali. Punto forte della band è infatti la passione ostinata nel portare avanti un progetto musicale giocando il più possibile secondo le proprie regole, suonando in tutta Italia da vent’anni, consolidando un pubblico di fedelissimi pur rimanendo volenti o nolenti underground, fuori dal giro dell’indie rock radiofonico, nel bene e nel male.
Attraverso la band il documentario affronta una tematica molto cara al regista e a tutti coloro che si dedicano a progetti creativi di qualsiasi genere: come si rimane fedeli a sé stessi quando si è palesemente disallineati con i trend ufficiali? La percezione diffusa dell’artista è sempre più concentrata sui grandi nomi e i grandi numeri, su chi svolta e all’improvviso è sulla bocca di tutti. Ma il mondo della musica è fatto di molto altro: è un brulicare di progetti underground che non vedremo mai in prima serata ma che parla con forza ai tantissimi che non trovano nelle radio e nei talent show una rappresentanza artistica.
Simone Colombo (1984), laureato in storia dell’arte, fotografo e scrittore, vive a Bologna dove lavora nel campo della comunicazione. IG: @simonecolombo23