Giovedì 31 ottobre sul nostro NUOVO canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22, andrà in onda la nostra trasmissione.
“Che strano chiamarsi Federico”, è un film del 2013 diretto da Ettore Scola e scritto insieme alle figlie Paola e Silvia.
Come lo stesso regista ha dichiarato, il film “è un piccolo ritratto di un grande personaggio”: Federico Fellini.
Il film, si concentra sui primi anni della carriera di Fellini, il suo arrivo a Roma, gli inizi come vignettista nella redazione del “Marc’Aurelio” (dove conobbe proprio Scola) fino al suo approdo al cinema in qualità di sceneggiatore.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo specifico alle vicende juventine, potremo parafrasare il titolo della pellicola in questione per analizzare il momento vissuto da Federico Bernardeschi.
L’eclettico calciatore di Carrara sta vivendo probabilmente il suo periodo più complesso da quando, nel luglio del 2017 fu acquistato dalla vecchia signora per 40 milioni di euro.
Volendo fare un’analisi intellettualmente onesta dovremmo dire che l’intera compagine bianconera, dopo la brillante prova offerta a San Siro contro l’Inter dell’ex al veleno Conte, non sta attraversando un periodo particolarmente positivo, se si analizzano infatti le prove con la Lokomotiv in Champions League e con il Lecce ed il Genoa in campionato.
Tuttavia nella piccola fase involutiva vissuta ultimamente dalla squadra di mister Sarri, tra i più involuti risulta essere proprio Federico.
Soprannominato “Brunelleschi” per le sue doti tecniche, è un mancino puro che può giocare come ala o trequartista, fungendo da raccordo tra il centrocampo e l’attacco.
Buon finalizzatore, dispone di un ottimo dribbling e di notevoli doti fisiche, è inoltre abile nell’esecuzione di punizione rigori.
In poche parole questa è la scheda tecnica del ragazzo di Carrara ex Fiorentina.
Sicuramente non banali sono gli aggettivi e le parole utilizzate per descrivere il Federico calciatore; come il soprannome: “Brunelleschi”.
Un accostamento rinascimentale che richiama le doti da “architetto” del pallone che il ragazzo toscano ha o dovrebbe avere nelle sue corde.
Purtroppo a parte alcuni lampi di luce visti nella scorsa stagione, Bernardeschi vive un momento di particolare appannamento.
Cos’è Federico?
Un centrocampista puro, un’ala, un trequartista?
Proprio la sua difficile collocazione o definizione tattica sta creando non pochi problemi all’ex viola il quale non riesce a ritagliarsi un suo spazio all’interno dello scacchiere di mister Sarri.
Federico resta un ibrido, che fluttua in una zona grigia tra un ruolo ed un altro, risultando, soprattutto nell’ultimo periodo, anonimo e mai utile o decisivo.
È veramente, richiamando il suo soprannome, un architetto del rettangolo verde, o è come il feroce mondo dei social network impietosamente lo definisce, un giocatore sopravvalutato, privo di personalità in grado di far la differenza in realtà di piccolo cabotaggio come la Fiorentina, ma incapace di essere protagonista alla corte di madama?
Che strano chiamarsi Federico, e che fatica essere il Brunelleschi della vecchia signora.
Vi terranno compagnia come sempre gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com, ci verrà a trovare eccezionalmente un caro amico, Salvatore Di Meo.
Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!
Non perdetevi il meglio! Non mancate!
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(Francesco Musina)