Giovedì 13 agosto sul nostro NUOVO canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22.00, andrà in onda la nostra trasmissione.
“Il cattivo tenente” (bad lieutenant) è un film neo-noir del 1992 diretto da Abel Ferrara.
Il protagonista è un corrotto tenente della polizia di New York, dedito a tutti i tipi di droga, alcool, prostituzione, scommesse e mazzette. Tutto cambia quando nel quartiere accade un crimine gravissimo: una suora viene violentata in chiesa da due giovani, che vandalizzano e derubano l’altare. Il giorno dopo il tenente scopre che ha perso una scommessa nel campionato nazionale di baseball ma, invece di fermarsi, cerca di recuperare i soldi rilanciando il doppio sulla successiva partita. Nel frattempo iniziano le indagini sul crimine commesso in chiesa: il tenente rimane scioccato sia da ciò che la suora ha dovuto subire, sia dal fatto che lei conosce gli autori del crimine ma non vuole farne i nomi. Drogato, sconvolto, ma anche attratto sessualmente dalla giovane suora, il poliziotto sfoga la sua frustrazione su due ragazze fermate in strada senza patente.
La discesa del tenente nella follia appare ormai inarrestabile l’unica speranza rimasta per pagare il debito sarebbe riscuotere l’ingente taglia messa sulla testa dei ragazzi che hanno aggredito la suora.
Cerca nuovamente di convincerla a parlare, ma lei non vuole la morte di nessuno e offre, in cambio della violenza, preghiera e perdono.
Rimasto solo in chiesa, in preda dello sconforto, chiede perdono per i suoi crimini piangendo e invocando un intervento divino, fino a che ha una visione di Gesù disceso dalla croce.
La figura si rivela però essere una donna che tiene in mano un calice d’oro.
Il tenente ha finalmente i nomi che cercava e riesce a trovare facilmente i due ragazzi.
Dopo la rivelazione avuta in chiesa, però non è più lo stesso uomo, condivide con i due la droga che gli è rimasta e gli ultimi soldi che ha, li porta alla stazione degli autobus e li fa partire, con la raccomandazione di non tornare mai più a New York perché oramai tutti sanno chi sono.
Il tenente torna alla sua auto ma, mentre sta per ripartire, viene affiancato da un’altra vettura: qualcuno gli urla “Ecco la tua vincita!” e subito dopo gli spara, uccidendolo.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo specifico alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare l’esonero, per certi versi inaspettato ed anomalo, del tecnico Maurizio Sarri.
Inaspettato a voler essere sinceri, fino ad un certo punto.
Da settimane si vociferava sempre più insistentemente di un suo allontanamento dalla panchina bianconera, anche a prescindere dai risultati eventualmente ottenuti in Champions League.
Esonero anomalo invece, per la gran parte degli osservatori esterni, ma non per il management juventino.
In una stagione in cui il campionato ha avuto praticamente la durata di un anno, in cui dopo tre mesi di stop la serie A viene trasformata in una sorta di mini torneo estivo con partite giocate ogni 2/3 giorni in stadi deserti ed in condizioni climatiche proibitive, la conquista dello scudetto sarebbe motivo più che sufficiente per ottenere applausi, congratulazioni ed ovvia riconferma per la stagione successiva.
Un ragionamento che non farebbe una piega in una qualsiasi squadra di calcio.
La Juventus nella sua pluricentenaria storia ha tuttavia dimostrato di essere tutto fuorché appunto una “qualsiasi squadra di calcio”.
Un unicum nel panorama calcistico italiano e mondiale.
L’unicità della società Juve e del suo management sono tali che uno scudetto vinto si riduce a semplice ordinaria amministrazione e motivo non necessariamente sufficiente per meritarsi la conferma sulla panchina.
Il motivo ufficiale, o presunto tale, dell’esonero del tecnico toscano è la bruciante eliminazione agli ottavi di Champions League ad opera di un modesto Lione.
Un Andrea Agnelli scuro in volto e visibilmente irritato, ai microfoni di Sky afferma senza mezzi termini che: “è inammissibile non essere riusciti ad avere la meglio del Lione ed accedere ai quarti di finale della Champions.
In realtà il presidente nel suo sfogo-intervista dice molto di più.
Emblematico e sibillino appare essere un ulteriore passaggio del suo discorso: “è necessario riportare entusiasmo”.
Il presidente fa capire, neanche tanto velatamente, che è colui che siede sulla panchina la cagione del poco o mancato entusiasmo.
Entusiasmo di chi?
In primis di Agnelli stesso, poi della squadra ed infine di un certo ambiente.
Sarri è di fatto esautorato e crediamo lo fosse da tempo indipendentemente dalla debacle europea, per oseremo dire, “incompatibilità ambientale”.
Sarri è un “cattivo tenente”, così come Harvey Keitel lo è nella pellicola di Abel Ferrara che da il titolo all’odierna puntata di J-TACTICS.
Keitel interpreta un corrotto tenente della polizia di New York, dedito a tutti i tipi di droga, alcool, prostituzione, scommesse e mazzette.
Sarri non è sicuramente dedito ai vizi e alle dipendenze del protagonista della pellicola, ma così come esso, non risulta essere un buon esempio o modello di stile per l’asettico ed ovattato (direbbe qualcuno) ambiente juventino.
Maurizio Sarri da Figline val d’arno fuma, non indossa la divisa d’ordinanza, è scaramantico all’inverosimile, è grossolano ai limiti del rozzo, si pone nei confronti dei mammasantissima dello spogliatoio così come ci si rivolgerebbe all’ultimo dei facchini.
La Juve è stata per Maurizio Sarri come un abito da cerimonia, che è risultato essere troppo stretto solo dopo averlo pagato, lo indossi comunque ma senza sentirti mai a tuo agio.
Una metafora cruda ma che descrive il rapporto tra il politicamente scorretto “cattivo tenente” Sarri ed il mondo bianconero.
A sorpresa, arriva al posto del tecnico toscano, Andrea Pirlo.
Promosso, senza mai essersi seduto su una panchina o aver diretto un allenamento, direttamente dall’under23 alla prima squadra.
Elegante, chic, educato, pacato nei modi, piacevolmente snob e politicamente corretto.
È l’uomo del presidente, è l’abito d’alta sartoria cucito su misura per la vecchia signora.
Nulla a che vedere, direbbe qualcuno, con l’ Harvey Keitel-Sarri.
Ci chiediamo, Sarri meritava la conferma per la prossima stagione magari con una rosa adatta (finalmente) al suo credo calcistico?
Ancora, l’assenza totale di esperienza sul campo di Pirlo potrà essere un elemento penalizzante?
È Andrea detto “il Maestro” l’uomo giusto o un altro profilo magari Zidane, sarebbe stato più indicato per la panchina bianconera?
Pirlo è uomo di Agnelli nonché frutto di una sua decisione in prima persona, siete quindi più curiosi o preoccupati di questa inaspettata scelta?
Una cosa è certa, Andrea Pirlo allenatore è una scelta visionaria, la quale inequivocabilmente dimostra che la Juve è il rinascimento rispetto al medioevo calcistico italiano fermo ancora a quel lontano 2006.
Sarà nostro gradito ospite l’amico e youtuber Roberto Loforte, “Fuori rosa TV”.
Ed ovviamente come sempre vi terranno compagnia gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com
Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!
Non perdetevi il meglio! Non mancate!
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(Francesco Musina)