Giovedì 17 febbraio sul nostro canale sulla piattaforma di SPREAKER, alle ore 22.00, andrà in onda la nostra trasmissione. “Quelle strane occasioni” è un film a episodi del 1976 diretto dai registi Luigi Comencini, Nanni Loy e Luigi Magni. Interpretato da Alberto Sordi, Stefania Sandrelli, Paolo Villaggio e Nino Manfredi. Nel primo episodio l’esibizione della sua virilità in un “pornonight” di Amsterdam, consente ad un italiano emigrato di assaporare finalmente un po’ d’agiatezza economica. Quando sua moglie però, pretende di essere la sua partner, l’uomo si blocca.
Sarà allora lei a farsi amare ogni sera da un turco, e suo marito dovrà, per di più, reclamizzarne le prestazioni.
Nel secondo episodio, mentre sua moglie e la figlia sono fuori città, l’architetto Antonio, assertore del fatto che la propria figlia debba arrivare illibata al matrimonio, cede alle grazie della giovanissima figlia del suo caro amico svedese.
Scoprirà, dalla bocca della giovane che sua moglie è stata per tre mesi l’amante dell’amico.
Una telefonata inoltre, gli rivelerà che sua figlia, da due anni, dorme spesso con il fidanzato.
Infine nel terzo episodio, una giovane ragazza resta bloccata in ascensore con un maturo monsignore mentre il ferragosto ha svuotato il palazzo.
Poiché va via la luce, il prelato ne approfitta, per poi spiegare alla ragazza, con una ipocrita dissertazione sul libero arbitrio, che nulla è accaduto di cui possano sentirsi colpevoli.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la scoppiettante sfida andata in scena al Gewiss Stadium domenica sera in quel di Bergamo tra i padroni di casa orobici e i bianconeri della Juventus.
Sfida fondamentale tra due compagini impegnate in una serrata lotta per agguantare l’ultimo posto utile per la qualificazione alla prossima Champions League.
Una sfida fatta proprio di “strane occasioni”, così come quelle narrate nella pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS. Sono proprio occasioni strane quelle che sbloccano un match poco tattico e molto combattuto.
Finito in parità, pur non essendo stata una gara come altre giocate dai bianconeri negli ultimi tempi.
Atalanta-Juventus ha regalato emozioni, spettacolo e gol dal primo all’ultimo minuto.
I gol sono arrivati solamente nella ripresa con una gran punizione di Malinovskyi e un colpo di testa spettacolare di Danilo, ma il match è rimasto acceso per tutti i 90 minuti.
Merito di due squadre che hanno provato prima di tutto a superarsi cercando di conquistare l’intero bottino, finendo poi per dividersi la posta in palio con la Juve che ha difeso il quarto posto in classifica, per ora.
L’Atalanta non parte benissimo nella sfida contro la Juve che mette immediatamente pressione agli uomini di Gasperini, in difficoltà nei primi minuti del match.
Una aggressività che i bianconeri cerano di sfruttare attraverso lo spregiudicato tridente: Morata-Valhovic-Dybala.
Tre occasioni nel primo quarto d’ora, non a caso, due con Vlahovic e una con Dybala, la più clamorosa, perché la Joya libera il suo sinistro da buona posizione con la palla che sfiora l’incrocio dei pali.
Dopo l’iniziale ed intensa sfuriata juventina i padroni di casa si destano da un apparente torpore.
Ed ecco riproporsi le strane occasioni, oggetto di forti polemiche durante e dopo il match.
L’episodio più contestato sullo 0-0 riguarda una uscita fuori area di Szczesny nei confronti di Koopmeiners lanciato a rete, con la palla che finisce a Muriel il quale fallisce un gol praticamente fatto a porta vuota.
Per l’arbitro Mariani non c’è alcun fallo, malgrado le veementi proteste atalantine che si protrarranno anche nel dopo partita con le dichiarazioni del D.G Marino che risultano essere un concentrato di ipocrisia e falso perbenismo, elementi caratterizzanti le vicende dei tre episodi narrati nel film di Loy, Magni e Comencini.
L’impressione, riguardando al rallenty, è che non ci siano gli estremi per l’espulsione del portiere polacco, perché l’atalantino manda la palla verso l’esterno e ci sono due o tre difensori che quindi non consentono il configurarsi dell cd. “chiara occasione”.
Altra strana occasione che avrebbe potuto indirizzare l’inerzia della partita in favore dei bianconeri, stranamente però passata abbastanza sotto silenzio.
Il giocatore atalantino Hateboer entra con il piede a martello su De Sciglio davanti alle panchine: l’intervento è molto brutto e scomposto, Mariani salomonicamente decide di graziare Hateboer, forse condizionato dell’episodio di qualche minuto prima, per la quale c’erano state molte proteste della squadra di Gasperini.
Strane occasioni, ma se vanno a danno della Juventus, non destano clamore, ovviamente.
La ripresa inizia con i ritmi meno frenetici, per la fatica e per un’ovvia gestione di energie.
Il primo acuto è di De Roon con Szczesny bravo ad evitare il gol, risponde Vlahovic che scarica in porta trovando ancora una volta Sportiello attento.
L’equilibrio tattico di Gasperini e Allegri è spezzato dai primi cambi: a cambiare per prima è l’Atalanta con l’ingresso di Malinovskiy e Mahele che danno più vivacità alla manovra.
Proprio l’ucraino crea l’occasione propizia per rompere il delicato equilibrio tra le due squadre.
Con il risultato sperato, punizione a solo 15 minuti dal suo inserimento, arriva il gol che spacca il match, da quasi 25 metri, con un tiro pazzesco, teso e preciso sotto l’incrocio lontano per Szczesny. La Juve inizialmente sbanda ed accusa il colpo, ma Allegri capisce che in quel momento può cambiare la stagione, in male o in bene, è l’occasione giusta.
La Juve cambia, con Cuadrado per spingere in avanti, al posto di Bonucci, e di Kean che sostituisce McKennie.
Una Juventus a totale trazione anteriore, con 4 punte in avanti e due ali pure che schiaccia l’Atalanta nella propria metà campo.
I bianconeri si riversano in avanti nel tentativo di pareggiare, la Dea prova quindi a punire nuovamente gli uomini di Allegri nel modo che le è più naturale con ripartenze a campo aperto, che portano ad una clamorosa traversa colpita da Hateober su ennesima serpentina di un indemoniato Malinovskyi.
Alla fine però ha la meglio la voglia della Juventus di non perdere la gara: sull’ultimo corner, sull’ultimo cross, all’ultimo secondo arriva il pareggio.
Danilo incoccia di testa in piena area, per Sportiello non c’è nulla da fare e la posta viene divisa, un punto a testa.
Quelle strane occasioni, che solo chi non vuole soccombere può creare, così come fatto da una spavalda (finalmente) Juve a Bergamo. Occasioni che I bianconeri dovranno creare e possibilmente sfruttare meglio nelle prossime sfide, il derby con il Toro in campionato e la sfida con gli spagnoli del Villarreal negli ottavi di Champions League.
Come sempre vi terranno compagnia gli insuperabili ragazzi della redazione di J-TACTICS e di Megliodiniente.com
Sarà un’altra puntata scoppiettante e ricca di contenuti, come sempre!
Non perdetevi il meglio! Non mancate!
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(Francesco Musina)
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