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JUVENTUS, ANDREA PIRLO COME CIRO FERRARA: DALLA PANCHINA BIANCONERA A QUELLA DELLA SAMP

Il fascino del calcio è imperituro esattamente come la storia, la cui ciclicità favorisce il riproporsi di istanti e situazioni non inediti agli occhi del mondo. L’universo pallonaro, in tal senso, ne è la schiacciante conferma: l’ultimo esempio in ordine cronologico risiede nella notizia dell’approdo di Andrea Pirlo sulla panchina della Sampdoria.
L’ex centrocampista della Juventus sarà chiamato a risollevare le sorti dei blucerchiati e a conquistare la promozione in Serie A dopo appena una stagione di cadetteria.
Il ricorso storico, in questo senso, è da ricercarsi sempre in casa bianconera e ha un nome ben preciso: Ciro Ferrara.
Tanto Pirlo quanto l’ex difensore campano hanno mosso i loro primi passi da allenatori alla guida della prima squadra della Vecchia Signora, seppur con fortune alterne.
Il Maestro fu scelto da Andrea Agnelli nell’agosto 2020 per sostituire Maurizio Sarri (originariamente avrebbe dovuto iniziare dall’Under 23, ndr) e, non avendo ancora conseguito il patentino UEFA Pro, necessario per allenare nella massima serie, fece il suo debutto in panchina soltanto a settembre, nel 3-0 casalingo della Juventus ai danni della… Sampdoria, neanche a farlo apposta.
Ferrara, invece, dopo una fase di “apprendistato” nelle vesti di collaboratore tecnico della Nazionale italiana guidata da Marcello Lippi, il 18 maggio 2009 prese il posto di Claudio Ranieri e, con due vittorie consecutive contro Siena e Lazio (con altrettanti clean sheet), blindò la qualificazione zebrata alla UEFA Champions League dell’anno seguente.
La stagione 2009/2010 si aprì con quattro successi di fila: pareva essere il preludio di un nuovo ciclo, ma con il passare dei mesi i meccanismi di gioco cominciarono a incepparsi e Madama scivolò mestamente in Europa League dopo essere stata eliminata ai gironi di Champions.
Il moto d’orgoglio si registrò nel Derby d’Italia contro l’Inter, vinto a Torino per 2-1 con una rete di pregevole fattura di Claudio Marchisio, però – ironia della sorte – furono poi proprio i nerazzurri a porre fine all’esperienza in panchina di Ciro Ferrara, estromettendo i piemontesi dalla Coppa Italia.
A quel punto, la dirigenza decise di affidare il gruppo ad Alberto Zaccheroni, ma il trend negativo di risultati rimase invariato e quel campionato si chiuse con il conseguimento di uno scialbo 7° posto.
Il tecnico partenopeo rimase senza panchina per alcuni mesi, salvo diventare in autunno il nuovo ct della Nazionale italiana Under 21. Nell’estate 2012, poi, firmò con la Sampdoria: la sua parentesi all’ombra della Lanterna si protrasse per pochi mesi, ma in quel lasso di tempo Ferrara si tolse la soddisfazione di battere il Milan a San Siro e di avere la meglio sul Genoa nel derby (3-1).
Il cammino da allenatore di Andrea Pirlo è molto simile a quello dell’ex Napoli, seppur condito da qualche sorriso in più, vale a dire la conquista di una Supercoppa Italiana e di una Coppa Italia al debutto con la Juventus (oltre alla qualificazione alla successiva edizione della UEFA Champions League).
Un percorso che non si è rivelato sufficiente, tuttavia, per ottenere la riconferma per un’ulteriore stagione: quindi, proprio come Ciro Ferrara, dopo la separazione dai bianconeri il Maestro ha vissuto un periodo di stallo, fino a quando ha scelto di accettare l’offerta dei turchi del Fatih Karagümrük, che lo hanno esonerato a tre giornate dal termine del campionato 2022/2023.
Nel suo destino, adesso, c’è la Sampdoria, dove si ritroverà ad allenare il suo amico Fabio Quagliarella, con cui ha condiviso un pezzo di strada a Torino da giocatore. Juventus e Genova blucerchiata: un binomio che si rafforza e si consolida sempre più.
Da Marotta a Paratici, da Del Neri a Reto Ziegler (arrivato a parametro zero nell’estate 2011 e subito ceduto per volere dell’allora allenatore bianconero, Antonio Conte).
Da Ciro Ferrara ad Andrea Pirlo.

di Alessandro Nidi

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